La natura e il teatro si ricongiungono per la nuova edizione de Il Giardino delle Esperidi Festival
Dal 24 giugno al 4 luglio 2021 torna Il Giardino delle Esperidi Festival con spettacoli, performance, concerti che uniscono l’arte alla natura. Un connubio azzeccato e avvolgente, che si ripete da diciassette anni a questa parte e che attira pubblico da tutta Italia e non solo. Le località del festival, con punto di incontro a Campsirago, offrono a chi vi partecipa non solo un paesaggio suggestivo, ma anche un’esaltazione dell’arte stessa che viene messa in atto. A partire dal nuovo spettacolo della compagnia locale, “Amleto, una questione personale”, in scena nei giorni 25, 26 e 27 giugno, che coinvolge gli spettatori su più fronti: uditivo, visivo, tattile.
“I morti stecchiti non hanno il dono della domanda.”
Teatro all’aperto, nel grande cortile di Campsirago che alle sue spalle offre una vista mozzafiato. In quel cortile si trova un palco e su quel palco ha preso posto una gabbia con a lato, in fondo due sedie dalle altissime gambe di ferro, destinate al Re Claudio e alla Regina Gertrude che si sono appena sposati. E proprio dalla festa del loro matrimonio ha inizio questa versione dell’Amleto: si balla, si salta, ci si scatena mentre Amleto è tormentato, si sente in gabbia ed è ossessionato dal fantasma del padre che gli chiede vendetta. Dopo la festa ha inizio il percorso introspettivo, che vede il pubblico alzarsi e dividersi in tre gruppi di diverso colore e munito di cuffie. Ogni gruppo, in fila indiana, seguirà una guida nelle strade circostanti che in punti diversi si addentrano nel bosco. Momenti di ascolto in cuffia, suggestioni visive e incontri con diversi personaggi di questa tragedia. Campsirago è ora Elsinor che parla attraverso le voci dei protagonisti. Il percorso vuole dare un punto di vista, un’interpretazione, una visione a volte di sbieco di ciò che succede, fino a quando le trame si uniscono e il pubblico si ritrova tutto insieme per il tragico finale, nel luogo da cui si è partiti. Un cerchio che si chiude inesorabile laddove si è aperto.
Questo Amleto è uno spettacolo coinvolgente, che lascia la curiosità nella mente di chi l’ha provato: esistono tre percorsi e lo spettatore ne puó scegliere solo uno. Ma è necessario percorrerli tutti e tre? Quanto è importante sapere o non sapere? In ogni caso il risultato è soddisfacente.
Prima Nazionale: “Amleto, una questione personale”, regia di Anna Fascendini, Giulietta de Bernardi, Michele Losi, con Anna Fascendini, Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta de Bernardi, Liliana Benini, Marialice Tagliavini, Michele Losi, Sara Milani, Sebastiano Sicurezza, Sofia Bolognini, Stefania Ventura, Stefano Pirovano. Costumi Stefania Coretti, musiche di Diego Dioguardi e Luca Maria Baldini, dramaturg Sofia Bolognini
“Paradiso in terra, paradiso terrestre…”
A seguire, nella serata di venerdì 25 giugno, la lettura scenica di produzione ATIR “Un albero di trenta piani” con Arianna Scommegna e Giulia Bertasi (fisarmonica) che ha portato letture in versi e lettura in prosa, canti, rumori, tutti a esaltare la natura, la Terra e, ironicamente, come l’uomo si rapporta con essa (es. nell’esilarante racconto tratto da Marcovaldo di Italo Calvino). Ne emerge, nel complesso, la maestosità della natura, l’incanto, la potenza, attraverso gli alberi, i miti e le creature che la abitano.
Roberta Usardi