Il professore che ci insegna a non dimenticare
Forse alcuni di voi lo conoscono o forse no. Guido Saraceni è docente universitario di Filosofia del Diritto e Informatica Giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, diventato virale sui social grazie alle perle ironiche e divertenti, inizialmente rivolte ai suoi studenti e che ora abbracciano un po’ tutte le tematiche attuali politiche e non solo.
Lo abbiamo seguito al Teatro Kopó di Roma ieri 7 aprile, di sabato sera, speranzosi del fatto che questa lezione a teatro Il Sangue della Costituzione nascondesse un che di divertente e ironico, anche se in realtà il titolo non prometteva niente di tutto questo. E non è stata affatto una lezione divertente, ma il professor Saraceni, in questo sabato sera romano, ci ha reso ricchi. Ha arricchito la conoscenza e le coscienze di circa cinquanta di noi che sono stati lì seduti ad ascoltarlo per un’ora senza fiatare. Saraceni ci ha raccontato due episodi chiave che hanno portato alla nascita della nostra Carta Costituzionale, due episodi di sangue avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Ce li ha raccontati con la musica di De Gregori e di De André, ce li ha raccontati con la pacatezza serafica di chi conosce perfettamente quello che sta per dire, con la consapevolezza di chi lo ha già metabolizzato e lo sta per rivelare a chi non lo sa o lo sapeva solo fino a un certo punto: il bombardamento su San Lorenzo del 19 luglio 1943 e l’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. E attraverso le parole di grandi studiosi come Stanley Milgram ci spiega anche come è possibile che ciò accada, come è possibile questo processo mentale di obbedienza all’autorità (obedience to authority) che in un sistema burocratico di gerarchie fa sì che qualsiasi uomo metta da parte la propria coscienza critica per eseguire un ordine, arrivando anche a uccidere un uomo e un altro ancora. Due prequel di sangue e sacrificio di civili, un mattatoio “necessario e indispensabile” per arrivare a quello che abbiamo oggi: la Costituzione o ancora meglio la democrazia. Episodi questi che, per onorare la nostra Repubblica non dobbiamo dimenticare ma che abbiamo il dovere morale di ricordare e raccontare.
Avremmo voluto chiedere molte cose al prof. Saraceni, avremmo voluto anche una foto ma la sacralità di quel momento valeva più di tutto questo. E per questo vogliamo ringraziarlo due volte. Vogliamo ringraziare il Professore, la sua capacità e la sua voglia di dare, non solo agli studenti, una memoria storica aprendo gli occhi sulla verità che solo una conoscenza dei fatti può svelare. Vogliamo ringraziare Guido e la sua sensibilità umana di parlare scrivendoci dentro, la delicatezza che ha nel toccare le cose e di aver dato anche a noi questa meravigliosa possibilità di farlo.
Marianna Zito