“IL GRIGIO” – Al Teatro Carcano di Milano, Elio e Giorgio Gaber ci raccontano i mostri che abbiamo dentro
“I mostri che abbiamo dentro / che vagano in ogni mente / sono i nostri oscuri istinti / e inevitabilmente / dobbiamo farci i conti.” Giorgio Gaber
“Il Grigio” torna, attesissimo, al Teatro Carcano di Milano, per uno spettacolo all’insegna delle “prime volte”: si tratta infatti del debutto nazionale di una nuova versione drammaturgicamente rielaborata e diretta dal regista Giorgio Gallione di uno dei capolavori dell’indimenticato Giorgio Gaber, che proprio in questo teatro lo aveva messo per la prima volta in scena nel lontano 1988; ma è anche la prima volta che il poliedrico Elio si trova ad affrontare la sfida di trovarsi assolutamente da solo in scena… o quasi, perché la presenza di un’altra entità, “il grigio” appunto, è il coprotagonista inafferrabile attorno a cui ruota la vicenda di quella che si può definire una “piccola opera” la cui linea narrativa si appoggia e guida dieci canzoni del grande Giorgio Gaber.
Quello che Elio interpreta, in maniera sorprendentemente efficace e credibile anche nelle parti più teatrali, è una sorta di grigio “uomo medio contemporaneo” che ha deciso di isolarsi allontanandosi da tutto e da tutti. Un uomo solo… o almeno così sembra. In realtà, la sua desiderata e per lui preziosissima solitudine viene improvvisamente turbata dalla presenza angosciante di un topo inafferrabile e diabolico, capace di sfuggire a ogni tentativo di Elio di catturarlo. L’attualità dei testi di Giorgio Gaber è sempre sconvolgente e riesce a darci una rappresentazione efficacissima, tra realtà e astrazione, dei mostri (i “grigi”) che si muovono dentro di noi; mostri che cerchiamo invano di cacciare ma di cui, in qualche modo, abbiamo un perverso, inconfessabile bisogno.
Molto efficace Elio, come detto, nel rappresentare credibilmente il personaggio e tenerci ben incollati (diversamente da ciò che accade al topo) alla scena. Al contrario, le parti “cantate” tendono ad allontanarcene un po’, probabilmente perché a differenza di Gaber Elio deve affidarsi a una musica che arriva dall’esterno smorzando così, almeno in parte, l’empatia che si crea quando il protagonista è impegnato nella sua “caccia al grigio” e alla sua parte più oscura. Ottimi gli arrangiamenti di Paolo Silvestri, che rendono pienamente merito alle riconosciute doti vocali di Elio.
Andato in scena dal 3 al 13 ottobre al Teatro Carcano di Milano.
“IL GRIGIO” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, rielaborazione drammaturgica e regia Giorgio Gallione, con Elio, arrangiamenti musicali Paolo Silvestri.
A. B.
Foto di Giuseppe Maritati