“Gli sconfitti” di Cosimo Sammaruga presentato a Tursi nella Casa Museo “Albino Pierro”
“La guerra era appena iniziata; le folle oceaniche che avevano inneggiato festanti all’entrata nel conflitto dell’Italia s’erano disperse, silenti, nei rifugi”.
È stato presentato poche settimane fa durante la rassegna “Storia Arte e Cultura in Casa Pierro”, nella programmazione estiva delle serate culturali nella Casa Museo “Albino Pierro”, nel centro storico di Tursi (MT), “Gli Sconfitti” (Delli Santi, 2022, pp. 469, euro 22) di Cosimo Sammarruga, scrittore di Taranto, già docente di Lettere a Sondrio e nella sua città.
Un romanzo che abbraccia il periodo storico che va dal maggio del 1940 fino al l’agosto del 1948 in un Molise che vede l’intrecciarsi della storia di più vite, quegli sconfitti che vivono al margine durante la Seconda Guerra Mondiale, creando quel microcosmo salvifico che si ripete in ogni parte della penisola di quegli anni.
La giovane Cia e Lorena Soratti, moglie di Federico, maggiore dell’esercito e sostenitore del regime, si sono rifugiate in una villa ai margini del bosco, lasciandosi alle spalle la prima una famiglia di agricoltori nel rodigiano, la seconda la Roma di Trastevere e di Prati. Tra loro comincia un rapporto che le renderà intime e solidali, un passaggio di saperi, consigli e confidenze. Accanto alle due donne, il notaio e amico di famiglia dei Soratti, Valerio Donati che diventa l’unico collegamento delle donne con il mondo esterno; quel mondo da cui bisogna ora recuperare i beni primari, come pane, latti, ortaggi e frutta per riuscire a sopravvivere. Qui la loro vita si intreccia con quella di Elisa, moglie di Pietro, segretario provinciale di Campobasso: una relazione particolare e difficile che la donna subisce senza riuscire mai redimersi. Ancora, in una modesta abitazione abita Anna, vedova e con due figli arruolati in Marina, Alberto e Romano. Vite e intere che combattono e arrancano, intere famiglie distrutte dal conflitto e da dolori irreparabili, con tutte le conseguenze che una guerra comporta.
“Incamminatesi verso la propria dimora, la ragazza ricordò la statua del Michelangelo in San Pietro. La madre che piange il figlio morto steso sulle ginocchia”.
E mentre la vita scorre, scorrono anche le pagine dei Promessi Sposi, ad accompagnare queste giornate anguste, dove solo i flashback e i ricordi possono dare forza al presente e speranza verso il future.
“Ripresero la lettura di Renzo e Lucia. Erano all’epilogo. Il giovane si recava nella bergamasca, per trovare casa, riprendere il lavoro, mentre Lucia era accolta dalla madre…”
Cosimo Sammaruga scrive un libro a tratti ampolloso e denso di descrizioni, in cui analizza molti elementi dal rifiuto della guerra e della morte, alla crescita e ricostruzione del Paese. Analizza l’importanza della memoria e l’incidenza che essa ha per salvaguardare il presente e il futuro, portando in primis all’affermazione e alla tutela di una propria identità.
Marianna Zito