Giuseppe Scoditti ci regala un ironico portrait del regista Paolo Sorrentino al teatro Kismet di Bari

Ideatore del format “Contenuti Zero” e attore presso la Rai, il giovane attore barese Giuseppe Scoditti approda al teatro con un nuovo spettacolo intitolato “Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa”. Un racconto che diventa poi una storia universale sul potere dei desideri, sulle varie difficoltà che si possono incontrare, e soprattutto di come i giovani adulti debbano barcamenarsi in una società spesso complicata, apparecchiata per l’insoddisfazione. Ed è proprio l’insoddisfazione e il rammarico per un provino andato male la chiave di volta di uno spettacolo intriso di leggerezza, comicità e poesia.
Nella scena iniziale sembra di essere improvvisamente sobbalzati in una pagina de Il Nome della Rosa, romanzo del noto scrittore Umberto Eco, poiché vi è la stessa cupezza e mistero. Un uomo entra completamente avvolto da un mantello e in mano una preziosa valigetta che sarà sempre illuminata e ben visibile durante tutto lo spettacolo, contenente la preziosa sceneggiatura che Giuseppe Scoditti ha realizzato e scritto per il regista Sorrentino. Film su cui Scoditti immagina di lavorare e narra le vicende del celebre artista e cantautore italiano degli anni ’60: Sergio Endrigo.
Lo spettacolo diretto dal regista Gabriele ’Gerets’ Albanese, e prodotto da Teatri di Bari, esplora differenti linguaggi artistici che spaziano dal cinema, alla prosa, alla satira irriverente e brillante raccontando i paradossi della nostra società, delle mancanze e dei sogni da realizzare. Il giovane comico ben riesce a raccontarci i falsi miti della contemporaneità, osservando la realtà con uno sguardo accurato e critico, invitando il pubblico in sala a riflettere sul significato che ognuno di noi dà al valore di grandezza e a non limitarsi mai alle aspettative fornite dalla società. In un mondo in cui la grandezza sembra riservata a pochi prescelti, Scoditti sottolinea che quest’ultima è accessibile a tutti, basta cercarla. Un incoraggiamento a non temere di sognare in modo audace e coraggioso nonostante le critiche o giudizi altrui poiché definire folle un sogno non è un insulto, ma un complimento.
Lo spettacolo, andato in scena il 29 e 30 dicembre presso il teatro Kismet di Bari per la Stagione serale ‘Bagliori’, a cura di Teresa Ludovico, saluta e conclude il 2023, lasciandoci con la consapevolezza che i sogni hanno degli orizzonti credibili e raggiungibili basta sapere dove guardare.
Lucia Amoruso