“Fuori Visioni 5” dal 04 al 06 ottobre a Piacenza
Torna il festival di arte contemporanea Fuori Visioni che, alla sua quinta edizione, si fa performativo e indaga il tema del trauma. Per tre giorni l’Open Space 360° (ex chiesa di Santa Maria della Pace) si fa palcoscenico di un dialogo contemporaneo.
Il festival FUORI VISIONI torna ad animare l’autunno piacentino in un appuntamento di tre giorni interamente dedicato all’arte contemporanea. La quinta edizione, a cura di Mariangela Vitale e Luka Moncaleano, avrà luogo dal 4 al 6 ottobre 2019 negli spazi di Open Space 360° – Manicomics Teatro (ex chiesa di Santa Maria della Pace) e affronterà il complesso tema del trauma.
Tre giorni di programmazione intensa tra incontri, laboratori, performance e sperimentazioni artistiche che convocano nel cuore di Piacenza una delle più difficili tematiche della contemporaneità, addentrandosi nelle sue pieghe più sensibili e adottando un taglio critico che fa della pluralità di voci il suo punto di forza.
Il fulcro vitale di FUORI VISIONI 5 è l’idea di trauma, inteso come strappo nel tessuto quotidiano che produce un cambiamento significativo e irreversibile. Il trauma viene analizzato come evento di rottura e si fa spunto per una riflessione ad ampio raggio, costruita a partire dalle esperienze degli artisti coinvolti: la componente letteraria che innerva l’edizione si avvale della prospettiva unica offerta da testi come Oceano mare di Alessandro Baricco e Carnaio di Giulio Cavalli, per poi svilupparsi in maniera sinergica nelle sperimentazioni realizzate dagli artisti coinvolti. Dall’antropologia al vissuto personale, dalla letteratura alle teorie dell’evoluzione, dalla sociologia all’elemento spirituale, FUORI VISIONI 5 mette in campo una serie di stimoli e suggestioni di cui il pubblico sarà il vero protagonista. “Il trauma, che sia intimo e personale o sociale e collettivo, verrà studiato come primo segno di una rottura” chiarisce la curatrice Mariangela Vitale “E di questo sconvolgimento si deve fare memoria. Solo il dolore reso simbolo in una cicatrice è l’antidoto all’indifferenza”.
Alla sua quinta edizione, FUORI VISIONI sceglie di adottare una visione performativa del tema del trauma, articolato in una serie di progetti specificatamente elaborati per il festival: dalla sezione danza a cura di Gaia Guastamacchia con le coreografie di Samantha Milanesi al laboratorio di scrittura automatica di Rada Koželj, dall’installazione di Carmine Sabbatella alle performances di Rebecca Sola e Francesca Angona, dalla sperimentazione video di Saša Tatić all’intervista a Cecilia Campioni, il festival diviene laboratorio di idee, strumento dinamico per l’elaborazione di nuove teorie nate dallo scambio reciproco tra artisti e pubblico.
FUORI VISIONI nasce nel 2015 da un’idea di Gaia Guastamacchia e Shiaron Carolina Moncaleano, e da allora ha continuato a evolversi tramite le sinergie attivate con la città di Piacenza e con gli artisti che vi hanno collaborato. Nell’edizione 2019, il festival accoglie ancora una volta la sfida di inserirsi in maniera sinergica all’interno di una location significativa nel tessuto urbano piacentino, esperienza arricchita dalla preziosa collaborazione con Fondazione Piacenza Vigevano.
Gli artisti. Friedrich Andreoni; Alice Biazzi; Carlos Campos; Concorto Film Festival; Copaiba; Michele D’Agostino; Matteo Fralli; Riccardo Galbussera; Ivana Mircevska; Pol Nada; Zhang Jing; Maria Assunta Karini; Rada Koželj; Sandy Kurt; PerSe Visioni; Carmine Sabbatella; Rebecca Sainsot-Reynolds; Saša Tatić.
I performer. Francesca Angona; Con.divisione; Liliana Palumbo; Rebecca Sola.
Gli incontri. Cecilia Campioni; Giulio Cavalli; La Foresta; Valentina Giulia Milani.
La danza. Compagnia “Equilibri instabili”, con Jonatan Magro, Giorgia Orsi, Annarita Maestri, Barbara Frontoni e Margherita Zani. A cura di Gaia Guastamacchia con le coreografie di Samantha Milanesi, direttrice artistica della scuola Il Palcoscenico di San Nicolò (PC).
Informazioni e contatti:
Facebook: @fuorivisionifestival
Instagram: @fuorivisioni
#fuorivisioni5