Esdra racconta la potenza del colpo di fulmine nel nuovo singolo “Pianta e uragano” – L’intervista
Il 14 maggio è uscito “Pianta e uragano”, il nuovo singolo della cantautrice palermitana Esdra, all’anagrafe Esdra Sciortino, anticipa la pubblicazione dell’album d’esordio all’inizio del 2022. Per conoscerla meglio e saperne di più sul nuovo brano, poetico e delicato, le abbiamo posto qualche domanda.
Per il testo di “Pianta e uragano” a quale tipo di pianta hai pensato per tenere testa a un fenomeno potente come un uragano?
In realtà non ho mai pensato che la pianta dovesse resistere all’uragano, nel mio immaginario loro sono compagni complementari. Difatti la canzone dice “siamo pianta e uragano”, che significa riuscire a dare al proprio amore qualsiasi forma possibile, da quella più discreta a quella più travolgente. Se dovessi dare un volto alla pianta in questione forse direi felce o salice.
Come è nata l’idea grafica della cover che mostra vicini, su sfondo bianco, due piccoli disegni di un ramoscello verde e un uragano?
Bellissima domanda! È una storia un po’ buffa: un giorno Fabio Rizzo (800A Records) mi stava raccontando di una vicenda in cui si doveva scegliere il titolo per una canzone di un nostro amico e a qualcuno era venuta l’idea di usare delle semplici emoji al posto del titolo scritto, ma l’idea fu bocciata. Al che gli dissi “ok allora facciamolo noi!” (di usare le emoji come titolo), ma a ripensarci, qualche mese dopo abbiamo ridimensionato la trovata e optato per le emoji come copertina. All’inizio avevo pensato di usare uno screenshot di una chat whatsapp come copertina, e in generale ho fatto diverse prove. Alla fine la semplicità ha avuto la meglio e ciò che mi rende più soddisfatta è il fatto che in una normale playlist tutte le copertine siano più o meno cariche di immagini, dettagli e colori, quindi qualcosa di così minimale e luminoso risalta subito all’occhio. Qualcuno nel vederla ci ha detto che siamo pazzi, io penso sia stata una scelta adatta all’atmosfera del brano.
Girerai il video di “Pianta e uragano”?
Sì, ci stiamo già lavorando, ma uscirà all’inizio dell’estate. Io e Vincenzo Guerrieri (PANK Agency) ci occuperemo della regia, ci saranno anche dei soggetti protagonisti e diverse location nel palermitano e provincia. Sarà qualcosa di coerente alla canzone, senza troppi fronzoli o messaggi in codice da decifrare. Qualcosa che arrivi dritto al cuore e faccia sorgere un sorriso.
“Pianta e uragano” è un brano dolce che parla d’amore, sei una donna romantica?
Non mi definirei romantica, ma riconosco d’essere molto emotiva e sensibile, sentimentale. La canzone potrebbe dirsi romantica e sicuramente perfetta per le coppie. Io l’ho scritta ispirandomi ad un colpo di fulmine che mi ha presa alla sprovvista in un momento di perfetto equilibrio personale, ma forse è vero che l’amore si presenta quando non lo cerchi. Per me è stato un enorme regalo ed ho sentito la necessità di scriverne e cantarne.
Quando uscirà il tuo prossimo singolo? Puoi anticipare qualcosa anche del disco che uscirà il prossimo anno?
Il prossimo singolo lo stiamo programmando per l’estate o inizio autunno, molto dipende anche dalle uscite degli altri talenti dell’etichetta e da come si svilupperà la situazione Covid che ci ha rallentati a causa soprattutto delle zone rosse. Per quanto riguarda il disco non posso dire molto, ma sarà una raccolta di canzoni scritte in momenti molto diversi e anche cronologicamente distanti tra loro, alcune risalgono agli anni del liceo e altre sono più recenti. Sarà sicuramente un bel viaggio tra le storie di tutti e tra le mille sfumature delle emozioni.
Quanto l’esperienza di volontariato in Ungheria ha influito sulla tua decisione di avviare il tuo progetto solista?
La decisione l’avevo presa già un paio di settimane prima di partire per l’Ungheria e in realtà nei mesi in cui ho vissuto lì la mia attività musicale è stata minima, proprio perché ero impegnata in altre attività e avevo lasciato tutti gli strumenti a Palermo. Forse quell’esperienza mi è servita molto di più sotto l’aspetto dell’indipendenza, della gestione del lavoro, della maturazione personale e della disciplina. Se avessi dovuto cominciare questo percorso così intenso già a 18 anni, appena uscita dal liceo, forse mi avrebbe spaventata un po’ e avrei potuto rinunciarci. Ma sono qui e ne sono felice.
Con quali artisti sei cresciuta e quali artisti ascolti oggi?
Nutro un amore incondizionato per Lucio Battisti da che ne ho memoria, grazie a mia madre. Altri nomi per me importantissimi sono De Gregori, Guccini, Dalla, Battiato, Baglioni, Lolli, Pino Daniele… Mentre a 12 anni persi la testa per i Beatles, i Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, tutti i grandissimi del rock anglofono. Oggi ascolto veramente di tutto, poiché i miei viaggi e le mie amicizie molto eterogenee mi hanno spinta ad esplorare qualsiasi genere. Negli ultimi mesi sto ascoltando molto jazz e musica ambient perché sto provando a fare una ricerca più sul suono che sui testi, dato che proprio sullo strumentale mi ritengo carente. Per le mie sonorità traggo ispirazione dai cantautori italiani ma anche da artisti indie anglofoni come i Daughter e Soko o i più alternativi Radiohead e Pixies, di recente mi sto appassionando ad Andrea Laszlo De Simone.
Roberta Usardi
Fotografia Vincenzo Guerrieri
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