Esce oggi “La timidezza delle chiome”, il primo album di Andrea Fabiano
Oggi 5 giugno esce per Junkfish Records “La timidezza delle chiome”, il nuovo disco del cantautore Andrea Fabiano, al suo esordio discografico. Sette brani inediti, dalle sonorità acustiche e intime, con la limpida voce di Andrea che regala emozionanti interpretazioni. I testi si alternano tra il bisogno del contatto e il bisogno del distacco.
Partiamo da “Animale” che inizia dolcemente con la chitarra acustica, su cui si adagia la voce di Andrea, un brano poetico che vuole spiegare la necessità di avere momenti di solitudine da dedicare a se stessi “non c’è niente di male se a volte un animale non vuole star nel branco e pensa solo a sé”. È un’esigenza naturale a volte “lasciare il mondo fuori e starmene con me”.
“Un po’ di silenzio” parla della voglia di silenzio per potersi concentrare e ascoltare attentamente il proprio io più profondo, la propria voce interiore: “restare zitti anche per poco è il primo passo”; il testo esplora non solo la parola pronunciata, ma anche le dinamiche, i volumi a essa abbinati: “la pace non si grida mai”.
“Il dono più grande” inizia fluida e pacifica, anche grazie al suono della tromba che adorna l’arrangiamento, è una canzone d’amore appassionata per qualcosa che si ama troppo per permetterle di nascere “il rispetto per te è più forte di ogni istinto, scusami se ti lascerò qui dentro me” o ancora “ricordo che insieme a te è sorto presto l’amaro dubbio dell’essere, il mondo è ingiusto e non ti porto in questo posto”. In questo brano emozionante vengono esaltate le capacità di Andrea nella gestione delle note alte.
“La timidezza delle chiome” ha una parte iniziale suggestiva con più voci che si armonizzato a creare la base su cui la voce di Andrea si muove, “riguarda alberi e persone la timidezza delle chiome”, un brano breve e struggente che fa da separatore tra i brani a tema distacco e i brani a tema contatto.
“Carne tremula” è un brano malinconico e intenso: “no, non sono solamente carne tremula, stesa al suolo poco prima avevo un’anima che ho dato per quello in cui credevo” con un arrangiamento d’effetto, momenti tribali e un finale troncato.
“L’unico modo che ho” è un brano dalla melodia soave e dal ritmo giocoso, parla del bisogno di comunicare che ha l’uomo, che va ben al di là dei social: “l’unico modo che ho per avere un po’ di attenzione o di consenso è provare a scrivere nel testo di una canzone tutto ciò che penso”.
“Un luogo altro” primo singolo estratto, è un bellissimo brano con un’atmosfera poetica dalla venatura lievemente jazz, parla della ricerca di qualcosa nell’atlante dell’invisibile dove non c’è confine tra illusione e realtà: “sto cercando un posto che ora non c’è più, giuro c’era s’è nascosto, ma forse puoi aiutarmi tu”.
In questo esordio davvero notevole, sono da segnalare, oltre ai commenti già scritti, i bellissimi cori, gli arrangiamenti delicati che quasi in ogni traccia comprendono la preziosità della tromba e la resa sonora, capace di toccare corde profonde.
Roberta Usardi
https://www.instagram.com/a.n.d.r.e.a.f.a.b.i.a.n.o/
https://it-it.facebook.com/andreafabianomusic/?ref=page_internal