Carl Anthony Lorenz e il nuovo singolo “In questa casa” – L’intervista
Il 24 luglio è uscito “In questa casa”, il nuovo singolo di Carl Anthony Lorenz, pseudonimo di Lorenzo Carlana, cantautore polistrumentista vicentino. Il brano segue i precedenti singoli “Vento” e “Non mi perdo un attimo” ed è stato suonato da Carl Anthony Lorenz (voce e chitarra), Andrea Merlo (basso), Filippo La Marca (tastiere e synth) e Emanuele Alosi (batteria). Abbiamo fatto qualche domanda a Carl Anthony per conoscerlo meglio.
“Serve qualcosa per cui lottare contro la noia dei sabati e sarò pazzo oppure un disastro, ma quello che conta non lo decidi più” è un verso di “In questa casa”, che decreta la fine di un legame, come è nato questo brano?
Il brano è nato di ritorno da Tokyo, avevo appena finito il tour con Marco Angelo. Dopo un’esperienza così bella ho cominciato a chiedermi cosa fosse casa, perché nella capitale nipponica mi sono veramente sentito bene, quasi da non tornare. Una volta atterrato a Venezia ho iniziato a pensare al significato della parola casa e al contempo mi sono rivolto anche a delle agenzie immobiliari per trovarne una tutta mia. Fu così che nel pieno delle mie avventure immobiliari riuscii a scrivere la prima versione di “In questa casa”. Fu una cosa del tutto naturale, alla fine cercando casa ho trovato una canzone.
Il video di “In questa casa” non è ancora uscito, puoi anticipare qualcosa?
Anche questa volta mi sono affidato alla regia di Jacopo Tich, mi trovo molto bene con lui perché Jacopo è un regista che ha sempre molte idee brillanti e soprattutto è una persona a cui piace sperimentare molto. Abbiamo fatto un video molto intimo per esaltare maggiormente le atmosfere della canzone. L’ultima cosa che posso dirvi è che uscirà il 10 di settembre.
La copertina di “In questa casa” mostra un biglietto da visita con due scritte “Lontano da tutto, lontano da te”, da dove è emersa l’idea grafica?
La copertina è stata fatta da Lorenzo Mari ed è stata sua l’idea di mettere una frase del testo, io ho scelto “Lontano da tutto Lontano da te”, ho scelta quella frase perché è l’ultima frase del testo, ma anche per preparare l’ascoltatore a quello che è il mood della canzone.
Nel tuo precedente singolo “Non mi perdo un attimo” canti “non va molto di moda essere se stessi, ma curiamo sempre i nostri interessi” tra un selfie, un aperitivo e una routine scomoda, mentre i sogni sfumano… è quello che vedi nel mondo di oggi? Ci sono per te anche dei lati positivi?
Penso che i social ci fanno perdere molto tempo, e tra selfie aprericene e frasi di Bukowski non riusciamo a vivere a pieno il momento. I social però hanno anche dei lati positivi, lo abbiamo visto durante il periodo del lockdown dove eravamo connessi nonostante la prigionia in casa e siamo riusciti a tenerci in contatto solo tramite Instagram, facebook e Whatsapp. Penso che alla fine da questo mondo social abbiamo più benefici che lati negativi, però come in ogni cosa, bisogna avere il giusto equilibrio.
Anche in “Vento”, il tuo primo singolo, descrivi una situazione di disagio: “io non cerco il permesso, non c’è mai una gioia lo sai, questo vento non torna”, qual è il vento che vorresti tornasse o arrivasse per te?
Sarebbe molto bello se tornasse quel vento che 12 mesi fa mi spingeva verso il futuro. Purtroppo questa pandemia mi ha fatto perdere di vista il futuro. Mi accontenterei solo di riavere quell’ottimismo, perché a furia di sentire alla TV che andrà tutto bene, l’ho perso.
Quando Lorenzo Carlana è diventato Carl Anthony Lorenz? Nel 2018 hai avviato la tua carriera solista dopo svariata esperienza in altri progetti musicali, avevi già intenzione di intraprendere una strada per conto tuo?
La carriera da solista è stata un’esigenza. Mi piace molto scrivere canzoni e per anni ho scritto per altri, la cosa non mi pesava inizialmente, poi a inizio 2018 ho sentito l’esigenza di scrivere per me, volevo scrivere qualcosa di mio è stato un gesto prettamente egoistico dettato dalla necessità.
L’esperienza con il progetto Marco Angelo – The Hooded Guitar ti ha portato in tour in Giappone e nel Regno Unito, cosa ti ha dato quell’esperienza?
Sono state esperienze straordinarie tutte e due mi hanno permesso di crescere molto sia dal punto di vista umano che artistico. Quando sono entrato nel progetto di Marco mi sono ritrovato fuori dalla mia confort zone, sono passato da stare sul palco con la chitarra a stare dietro un pc e un mixer per manipolare il suono, a suonare delle parti con piano ed il synth. Non è stato facile agli inizi, ma Marco mi ha sempre incoraggiato a sperimentare oltre a lasciarmi grandi libertà. Questo mi ha formato molto sia dal punto di vista umano che musicale, grazie al progetto di Marco sono riuscito ad ampliare i miei orizzonti sonori.
Con quale artista di piacerebbe collaborare?
Io ho un “piccolo” sogno nel cassetto, vorrei fare qualcosa con Alex Turner degli Arctic Monkeys. Sono molti gli artisti italiani con cui vorrei fare qualcosa e se mi metto a scriverli di sicuro mi dimentico di qualcuno. Grazie alla mia ultima canzone ho avuto il piacere di avere Alosi alla produzione di “In questa casa”, è stata una bella avventura, era da un pezzo che volevo fare qualcosa insieme a lui.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, in studio e dal vivo?
Visto il momento storico mi sto concentrando molto su scrivere canzoni, spero di riuscire a tornare in studio entro la fine di questo 2020 e di continuare a lavorare con Alosi. Nel 2021 vorrei esordire con un LP o un EP, ma sarà possibile solo se riuscirò a scrivere del materiale di qualità in questi mesi, vedremo, sarà comunque una bella sfida a livello personale.
Roberta Usardi
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