Al Teatro della Pergola di Firenze va in scena “Amadeus”
“Amadeus”, pièce teatrale in due atti scritta da Peter Shaffer nel 1978, è la fantasiosa elaborazione degli ultimi anni di vita del genio musicale Mozart. Il movente dell’opera portata in scena al Teatro della Pergola di Firenze con la regia di Andrei Konchalovsky è la feroce gelosia tra i due compositori Wolfgang Amadeus Mozart, interpretato da Lorenzo Gleijeses, e Antonio Salieri interpretato da Geppy Gleijeses.
L’italiano Salieri, ormai stanco e vecchio, la voce rotta, seduto su una sedia a rotelle, narra al pubblico le passate vicende alla corte degli Asburgo di cui egli è stato compositore ufficiale, godendo di fama e prestigio. Convinto di aver ricevuto la grazia di diventare compositore direttamente da Dio, è sempre vissuto virtuosamente dedicandosi alla musica e al prossimo. Tuttavia le sue certezze cominciano a vacillare quando giunge a Vienna W. A. Mozart, giovane compositore dissoluto e bizzarro che ha fama di essere un prodigio. A fare da sottofondo all’opera le musiche di Mozart. Le diverse ambientazioni del dramma sono risolte da Roberto Crea, che reallizza un fondale in legno massiccio ornato di rosoni, stemmi e intagli nel perfetto stile dell’epoca. Elementi scenici essenziali e un sapiente gioco di luci e ombre consentono di spostarsi dalle sale del Palazzo Schönbrunn alla modesta abitazione di Mozart, alle sale dei ricevimenti.
Le vite dei due protagonisti, accomunati dal tormento, sono da questo momento in poi intrecciate le une alle altre. Salieri si sente tradito da quel Dio a cui ha dedicato ogni scelta di vita e ogni opera musicale e che lo ha ricambiato donando la genialità al giovane burlone e infantile Mozart. Salieri, l’unico a riconoscere lo spirito di eterno che risuona nelle opere del rivale, gli infliggerà un calvario morale fino alla morte ponendosi in aperta sfida con Dio. Lo stesso Mozart, tormentato da una vita di ristrettezze economiche, genio incompreso dai più, incapace di discernere tra bene e male, abbandonato dalla moglie negli ultimi istanti di vita, sarà divorato dalla follia. Nel bene e nel male Salieri sarà l’unico a restare accanto al delirante moribondo Mozart e a raccoglierne il testamento con la trascrizione delle note del Requiem.
La frustrazione di rimanere per sempre nel limbo della mediocrità è il dramma esistenziale di Salieri, che lo accomuna agli uomini di ogni tempo. Sarà lo stesso artista ad assolvere se stesso e tutti i mediocri del mondo con un gesto estremo finale.
Lo spettacolo è andato in scena al Teatro La Pergola di Firenze dal 10 al 15 dicembre.
Ilaria Francolino