“20-21”: il singolo di Gianmarco Gridelli che racconta gli ultimi due anni – L’intervista
Un resoconto dell’anno passato, che comprende non solo la pandemia, ma anche altri avvenimenti che hanno toccato il mondo: è questo il tema del brano “20-21” (Rossodisera Records), pubblicato lo scorso 13 maggio, scritto e interpretato dal giovanissimo cantautore romano Gianmarco Gridelli. A soli 17 anni Gianmarco da voce alla sua generazione con un brano di stampo cantautorale dopo i precedenti singoli “This is love” uscito nel 2018, e “Follow back” nel 2019, di altro genere, ma che hanno ottenuto un grande successo di ascolti. Il giovane artista con questo nuovo brano dimostra una vena più profonda e intimista, gli abbiamo fatto qualche domanda per saperne di più e conoscere più a fondo il suo percorso musicale.
Quando hai scritto “20-21” e come ti senti a cantarla adesso?
L’ho scritta tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio cercando di analizzare gli ultimi due anni in modo più moderno, originale e diretto dal punto di vista di un ragazzo di diciassette anni. All’inizio parlo di una guerra, poi dell’Australia in fiamme per poi arrivare alla pandemia; termino la canzone con un messaggio di speranza e con la voglia di tornare il prima possibile alla normalità, un tema ancora molto attuale.
Rispetto ai tuoi precedenti brani “20-21” è di tutt’altro stile, “This is love” e “Follow back” sono molto più movimentati, a cosa è dovuto questo cambio radicale?
Avevo iniziato con un altro genere di canzoni che avevo scritto in parte, ma ora che sono io a scrivere interamente le mie canzoni mi sto avvicinando a un genere melodico e introspettivo.
Ho apprezzato la tua reinterpretazione del brano “Gesù Cristo”, con il testo riscritto da Mogol appositamente per te, e anche la tua versione di “Una lunga storia d’amore”, con il video disponibile su YouTube, è questo il genere di musica che preferisci?
Sì, è il genere che più mi appassiona, mi piacciono le canzoni di qualche anno fa e interpretarle a modo mio.
Quindi ascolti principalmente i cantautori?
Principalmente sì, ma anche altri generi: mia sorella ascolta musica di qualche anno fa e mio fratello ascolta musica più moderna e rap. Io sono una via di mezzo, mi piace sentire come scrivono i cantautori, più si ascolta e più si hanno idee e una conoscenza maggiore della musica.
Qual è il tuo prossimo passo, stai lavorando a un nuovo singolo o stai preparando un disco?
Prima dell’estate conto di pubblicare un nuovo singolo, come seguito di “20-21”. Se “20-21” finiva con la speranza di un ritorno alla normalità, questo nuovo singolo parlerà di normalità e spensieratezza e di voglia di vivere al meglio la vita.
Con quale strumento ti piace comporre?
Ho studiato per due anni pianoforte, ma da tre anni studio chitarra e mi piace molto comporre con questo strumento, mi sento molto più a mio agio. A me piace molto scrivere le mie canzoni e soprattutto durante il lockdown ne ho approfittato per scriverne il più possibile.
Quando hai iniziato a comporre?
Ho scritto la mia prima canzone all’età di quattordici anni, “Ti porto con me”, e con quella sono arrivato tra i finalisti di Area Sanremo, una grande soddisfazione.
“Ti porto con me” non si trova sui digital stores, conti di pubblicarla?
Sì, in futuro credo di farlo.
Sei stato protagonista del musical “La fabbrica di cioccolato” che tipo di esperienza è stata per te?
È stata un’esperienza davvero bella sul palco del Teatro Quirino di Roma. Allo studio del canto ho voluto aggiungere lo studio del musical, che ho fatto per due anni. Ci sono stati tanti ospiti importanti, tra cui Fiorello, Maria Grazia Cucinotta, Pierfrancesco Favino, Giampiero Ingrassia.
Hai iniziato a partecipare a concorsi importanti all’età di dieci anni, come ti sei avvicinato alla musica?
Fin da piccolo ho sempre cantato e a otto anni ho iniziato a studiare più seriamente, iniziando con la vocal coach Roberta Orrù, che ha partecipato a The Voice, e successivamente con Fabrizio Palma, che è stato per otto anni vocal coach di Amici.
Come stai vivendo il cambiamento della tua voce, che è in pieno sviluppo?
Adesso mi sento più a mio agio perché c’è stato un periodo in cui ero in piena muta ed era molto instabile, ora ho trovato il mio equilibrio. Anche quando scrivo canzoni riesco a dare la mia interpretazione e a far riconoscere la mia timbrica.
Hai in mente di incidere altre cover?
Per ora non ci ho pensato, ma uso le cover come esercizio di allenamento per interpretare canzoni di tutti i generi dando la mia impronta. Ora mi sto concentrando sui miei inediti.
Il nuovo singolo sarà un brano sullo stesso stile di “20-21” o più movimentato?
Una via di mezzo. Per quanto riguarda il testo è un brano più leggero, che parla d’amore, ma per la melodia rimango sullo stesso stile.
Con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Mi piacciono molto Ultimo, Fabrizio Moro, Bungaro, Niccoló Fabi. Ho avuto modo di seguire un corso di scrittura con Bungaro, è stato un modo per conoscerci e spiegargli le mie idee, lui mi ha aiutato molto ad ampliare il mio modo di scrivere.
Che sogno vorresti realizzare per il futuro?
Il mio sogno più grande è far arrivare la mia musica a più persone possibili e calcare palchi come quello dell’Arena di Verona e Sanremo.
Roberta Usardi
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