“Trappola Morale” di Roberta Bobbi
È la solitudine la protagonista di questo giallo, la stessa solitudine amara presente nel famoso film “Colazione da Tiffany” che già dal 1961 vede la donna divorata da questo tarlo crudele. Le donne ne sono corrose, avviluppa la loro esistenza come l’involucro che avvolge la crisalide, imprigionandole per sempre e dunque non facendole trasformare in farfalle.
“Una volta mi ci affezionavo ai clienti, sputavo l’anima per cercare di aiutarli, mi profondevo a raffica, li pensavo di continuo anche nelle ore libere. Adesso li detesto.”
“Trappola Morale” di Roberta Bobbi (La torre dei venti, 2023, pp. 160, euro 13) è un giallo nel giallo, racconta la vita di tre donne sole le cui esistenze – che viaggiano su dimensioni parallele – a un certo punto, si concatenano.
Francesca Ausili è una sessantenne che lavora come cartomante per un call center, sopravvive attraverso la vita degli altri, è sola. I capitoli che la delineano sono espressi in prima persona.
Monica Selloni, è una giovane masochista che ama farsi maltrattare.
Elena Venanzi è una ex carabiniera estromessa dall’arma, che vive grazie a un lavoro presso una agenzia di Security.
“Vuole martellarmi la coscienza? Che ingenuo.
Non lo sa che me la flagello già da sola. Poverino. Un altro che pensa di mettermi in difficoltà trattandomi da stupida.
Eppure, è proprio lo scherno dei tipi come lui, ad aumentare la mia autostima.”
Il fallimento di ognuna di loro determina lo stato di solitudine in cui vivono, finché Monica, che sta recandosi a un appuntamento con il suo boia, finisce contro un albero. Elena vede l’incidente ma non si ferma a prestare soccorso perché sta correndo verso un supermercato dove è scattato l’allarme, a Francesca è squillato il telefono per una consulenza, erroneamente ha risposto ma non si è accorta che la cliente in linea ha avuto un incidente e che risulta ancora con la conversazione in corso. La cliente è Monica, bisognosa di una consulenza prima di affrontare il suo aguzzino…
Marisa Padula