Subsonica in tour – Non siete riusciti a bissare “Microchip Emozionale”
In questi giorni sta spopolando sui social una strana app che ci fa sentire tutti più vecchi, forse un po’ più Depre, come se non bastasse la morte di grandi personaggi che hanno segnato un’epoca come Andrea Camilleri, prima, e Luciano De Crescenzo subito dopo. In questo clima bizzarro e forse anche un po’ perverso Microchip Emozionale compie venti anni e di colpo siamo tutti un po’ più giovani, spegniamo questi cellulari che tanto poi i video dei concerti non li guarda mai nessuno, saltiamo scuola e andiamo insieme correndo come Nuvole rapide a sentire i Subsonica. Chi scrive queste impressione sul concerto di ieri sera è un ragazzo che stava davanti alla televisione guardando Sanremo ballando sulle note di Tutti i miei sbagli, che è andato a Marina di Camerota solo per ascoltarli cantare Quattrodieci sul disastro aereo di Lost e che ogni volta che i Subsonica sono passati in città ha fatto di tutto per andare a un loro concerto. Quindi ieri sera proprio non potevo mancare alla data napoletana per il Noisy Naples Fest all’Arena Flegrea.
Uno spazio Incantevole immerso nel verde. Uno spazio che però poco si adatta a un concerto come quello di Samuel e soci perché il palco è distante, si vede benissimo e ha una buonissima acustica ma non è proprio adatto per chi vorrebbe stare tra corpi sudati a pogare al ritmo del La glaciazione. Per fortuna bastano poche note e subito il basso fa il suo sporco lavoro e inizi a sentire tutta la loro musica proprio tra il cuore e i reni come Bottiglie rotte in terra e quando inizia l’intro di Disco labirinto siamo tutti in piedi, saltano i posti a sedere e lo spazio che ci separa dal palco, che sembrava immenso, lunghissimo, un fossato a difendere i nostri beniamini, all’improvviso diventa poco più che una striscia di sabbia, una lingua di terra che non può fare niente contro i piedi che saltano a tempo, le mani che sbattono all’unisono e un coro di voci, qualcuna stonata come la mia mi urla contro Tutti i miei sbagli come se fosse ormai L’abitudine fra noi, che si alzano a cantare che siamo Liberi tutti se non per sempre almeno per una notte, per questa notte insieme a Samuel, Boosta, Max, Ninja e Vicio.
Ecco la scaletta come doveva essere in origine, prima del concerto
Bottiglie rotte
Discolabirinto
Up patriots to arms (Franco Battiato)
Nuova ossessione
Jolly Roger
Fenice
Punto critico
Liberi tutti
Il diluvio
Perfezione con Snippet Firestarter (Prodigy) e Inno alla gioia
L’incredibile performance di un uomo morto
Respirare
Cielo in fiamme
L’incubo (con Willie Peyote)
I cani (con Willie Peyote)
Radioestensioni (con Willie Peyote)
La glaciazione
Nuvole rapide
Veleno
Aurora sogna
Depre
Le onde
Il cielo su Torino
L’odore
Abitudine
Benzina ogoshi
Tutti i miei sbagli
Strade
Antonio Conte