Si conclude al Teatro Vascello il Roma Fringe Festival… e nel frattempo si ricomincia!
Al Teatro Vascello ci eravamo fermati, a ottobre, con “Scannasurice” e la meravigliosa Imma Villa. Dal Vascello ripartiamo e riprendiamo a respirare con i tre spettacoli finalisti della IX edizione Roma Fringe Festival. L’emozione c’è sia in sala sia sul palcoscenico, tanto che alcuni durante gli intervalli rimangono ai propri posti, quasi a voler tenere stretto qualcosa che a loro appartiene, con la paura che venga portata nuovamente via. È stato questo, infatti, il settore più penalizzato. Come si ripartirà? Sarà davvero un nuovo inizio per tutti?
“La pescatrice di perle. Breve conversazione con H.A.”
Ma intanto ricominciamo da tre, come diceva l’amato Toisi. Il primo spettacolo è “La pescatrice di perle. Breve conversazione con H.A.” della compagnia Acasa di Bari, drammaturgia e regia di Valeria Simone. Una rassegnata e determinata Anna Arendt si racconta – ora in piedi ora seduta a una sedia – in un monologo di 50 minuti attraverso la voce e il corpo di Marianna De Pinto. Alle sue spalle un omino sospeso, ai suoi piedi i manoscritti donatigli da Walter Benjamin, il Pescatore di perle, prima del suo suicidio. Chi siete voi? Chi sono io? L’identità, l’essere ebrei nati in Germania e incarcerati nel proprio stesso Paese e “traditi” dalla propria gente. Azioni e parole che delineano storie, storie che si concludono per ricominciare ancora. Si cerca di comprendere il male, la coscienza in un testo denso e ragionato, pieno di domande ma di altrettante risposte, raccontate in modo chiaro, preciso e forte. Per non dimenticare mai e per fare in modo che non accada mai più.
“’E Cammerere”
Il secondo spettacolo è “’E Cammerere” – trasposizione in lingua napoletana de “Le serve” di Genet – della compagnia RI.TE.NA Teatro di Napoli, regia e drammaturgia di Fabio Di Gesto. Siamo in una casa umile, povera con pochi oggetti. L’armadio all’occorrenza è tavolo e ancora letto. Le straordinarie Francesca Morgante e Maria Claudia Pesapane sono due sorelle, sottoposte alle vessazioni di una padrona frivola e arrogante. Lava, sfregamento, stendi. È così che trascorrono in tempo. E si travestono con i panni della loro signora, per respirare minuti di libertà. “Ninna nanna ninna oh a padrona vene mo…” I loro movimenti e le loro parole scaturiscono rumori e rime a ritmo di rabbia e disperazione.
“Ca/1000”
Terzo e ultimo spettacolo “Ca/1000”, con la drammaturgia di Enrico Manzo e la regia di Luisa Corcione. Noemi Francesca è Camille Claudel, quando ormai sola ripercorre la sua vita, le sue opere e le parole dell’amato Rodin. I suoi deliri e i suoi movimenti sono accompagnati dalle voci registrate di Lino Musella e Giacinto Palmarini, con le musiche di Marco Vidino e Peppe Voltarelli.
Ed ecco la classifica di tutti i vincitori della IX edizione del Roma Fringe Festival:
Miglior spettacolo: Ca/1000
Miglior Regia: Fabio Di Gesto, ‘E Cammarere
Miglior Drammaturgia: Enrico Manzo, Ca/1000
Miglior Attrice: Francesca Morgante e Maria Claudia Pesapane, ‘E Cammarere
Miglior Attore: Nico Sciacqua, Kedda dì
Speciale Off: Mamy Blues
Spirito Fringe: Tango 109
Premio della Stampa: La pescatrice di perle
Premio Alessandro Fersen: Ca/1000
Fringe Tube: (Neo)futurismOnline
Ma ieri sera è stata una piccola vittoria per tutti, un filo di speranza in questo buio che dura oramai da più di un anno e che speriamo, finalmente apra il suo varco di luce!
Marianna Zito