#SalToEXTRA – “Riccardino”, l’ultimo lavoro di Camilleri
Poco meno di un anno dopo la morte di Andrea Camilleri, SalTo EXTRA rende omaggio allo scrittore siciliano con un’anteprima di “Riccardino” in uscita con Sellerio, l’ultimo romanzo della saga del Commissario Montalbano, che lo stesso autore aveva previsto fosse pubblicato solo dopo la sua morte. L’anteprima che abbiamo potuto vedere e ascoltare in streaming è stata la lettura del primo capitolo del libro, letto dall’allievo e amico Antonio Manzini.
Una mattina, verso le cinque, Montalbano viene svegliato da una telefonata di un tale che si fa chiamare Riccardino e che gli chiede come mai non è ancora al bar con lui e gli altri amici. Montalbano non conosce l’uomo, ma pur di toglierselo dai piedi gli dice che sì, ci sarà anche lui all’appuntamento, mentre in realtà il Commissario ritorna a dormire. Verrà svegliato qualche ora più tardi dal fido Catarella, che lo informa della la morte di un uomo sparato davanti a numerosi testimoni,che però non sono in grado di riconoscere il volto dell’assassino. Ovviamente, l’uomo ucciso è il Riccardino della telefonata. Incuriosito dalla coincidenza, Salvo Montalbano andrà sul luogo del delitto e interrogherà gli amici della vittima. Il capitolo si chiude qui, sul limite delle prime scoperte.
Il primo capitolo di “Riccardino” non si discosta dalla fortunata formula che ha decretato il successo del Commissario Montalbano. Eppure, nelle prime pagine qualcosa si inserisce a disturbare l’ordine narrativo. Non si tratta dell’evento delittuoso bensì dell’entrata in scene dell’autore stesso, Andrea Camilleri, che fa capolino nella storia ricordandoci come, anche nell’universo narrativo vigatese, esista uno scrittore siciliano di nome Andrea Camilleri, appunto, che ha scritto in passato dei romanzi ispirati al reale Commissario Montalbano. Romanzi poco letti, ma che, avendo avuto uno straordinario successo nella trasposizione televisiva, ha reso il vero Montalbano del tutto confondibile al commissario televisivo da parte degli abitanti di Vigata. O forse non solo.
“Riccardino” prende dunque la strada del metaromanzo, giocando con autori e personaggi, veri o falsi che siano, in una rappresentazione pirandelliana, più volte sfiorata e citata da Camilleri nei suoi passati lavori. Il metaromanzo pare essere la chiave scelta dal compianto autore per chiudere tutti i capitoli rimasti in sospeso dei suoi mondi immaginari. Difficile pensare alla saga del commissario Montalbano senza la sua trasposizione televisiva, eppure i lettori di Camilleri sanno benissimo delle differenze esistenti tra i due mondi, a cominciare dall’età anagrafica dei due protagonisti, più anziano quello cartaceo dello Zingaretti televisivo.
La lettura di “Riccardino”, che ricordiamo fu scritta da Camilleri ben prima della sua morte, è la cronaca annunciata della fine del commissario Montalbano. La parola finale che solo l’autore stesso aveva il dovere di scrivere. O forse no?
Giovanni Canadè