Per ri-conoscersi all’interno del “Festivalfilosofia” a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre
Il Direttore scientifico del Festivalfilosofia, nel proporre le varie tematiche che saranno trattate lungo tre giorni – dal 13 al 15 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo, trasformate a mo’ di accademie a cielo aperto – spiega come si sia messa al centro la persona. La persona pertanto va maneggiata con grande cura, in quanto in lei si integrano sia la fragilità dell’essere sia le possibilità che possa essere aiutata mediante la cura. L’obiettivo del Festival, come afferma Daniele Francesconi, è di osservare il mondo attraverso uno sguardo bifocale, ossia nel ritrovare i collegamenti tra le cose con uno sguardo distaccato. È questo il modo per interessare le persone a seguire le lezioni magistrali e le manifestazioni artistiche nelle strade e nelle piazze.
Il processo per diventare delle Persone si snoda lungo alcuni gruppi di questioni:
- Le Genealogie delle Persone. Le tracce presenti in questo gruppo sono quella religiosa (Enzo Bianchi), del Diritto Romano (Emanuele Stolfi), dell’Antopocentrismo fondato sulla Dignità umana (Massimo Cacciari), in ambito fenomenologico (Roberta de Monticelli), nella biopolitica (Roberto Esposito), nella soggettività degli animali e delle piante (Leonardo Caffo, Luisella Battaglia, Emanuele Coccia).
- Maschere e volti. Riguarda il significato iconologico della Persona, che in latino indica la maschera. Affronteranno il tema a livello antropologico e rituale Marc Augé, nel rapporto tra maschera e volto Remo Bodei. Nella sua lezione, Maria Bettettini affronterà il significato nelle pratiche culturali e religiose. Lo statuto del corpo tra soggettività e automatismi verrà trattato da Carlo Sini. Infine, la fragilità della pelle e il suo legame con il mondo sarà affrontato da Jean-Luc Nancy.
- Lessico dell’individuo. Verrà affrontata l’Idea filosofica di persona: il carattere illusorio delle parti rispetto al tutto dell’Essere (Emanuele Severino), l’ambizione dell’uomo contemporaneo è di essere solo uguale a se stesso senza confrontarsi con l’altro (Danilo Martuscelli), il conformismo assoluto (Mauro Magatti), la costruzione della soggettività (Salvatore Natoli), i gesti della violenza biblica che attaccano la singolarità della vita, facendola brillare per contrasto (Massimo Recalcati), la singolarità cosmologica (Mariafelicia De Laurentis e Massimo Pieroni), il racconto di come sopravvivere nel mondo rimanendo “umani” (Stefano Massimi).
- Io e Noi. Il tema dell’Identità, che non si sovrappone a quello dell’individuo, a livello cognitivo, corporeo e digitale (Nathalie Heinich, Donatella Di Cesare, Silvia Vegetti Finzi, Colin Crouch, Carlo Galli, Olivier Roy, Paolo Ercolani, Davide Sisto).
- Sé come altro. In questa pista viene affrontata la costituzione psichica del Sé e le prove a cui viene sottoposta. Ogni persona è una o molte? (Umberto Galimberti), il rapporto tra passioni, neuroscienze e le patologie (autismo) in una società ad alto livello di prestazione (Alain Ehrenberg), la mente pieghevole (Marco Francesconi), l’imperfezione delle identità (Massimo De Carolis), la Bioetica e la Memoria del Sé nel fine vita (Michela Marzano, Michael Quante, Paolo Flores D’Arcais, Vincenzo Paglia).
- Diritti delle Persone. L’idea della Persona come fondamento di autonomia morale e dei diritti. Verranno trattati: Le politiche di inclusione a Roma, con uno sguardo all’attualità (Ivano Dionigi), l’idea dello “ius humanum” (Maurizio Bettini), la dignità della Persona (Michael Rosen), il diritto di avere diritti (Gustavo Zagrebelsky), tutti siamo sottoposti ad essere stranieri (Michel Agier), la dignità e la solidarietà nei processi economici (Roberto Mancini), le persone sul posto di lavoro nella quarta rivoluzione industriale (Enrico Giovannini), la disparità di genere nel mercato del lavoro (Chiara Saraceno), la vulnerabilità come risorsa per sviluppare la responsabilità e la cura del mondo (Elena Pulcini).
- La Lezione dei classici. In quest’ultima sezione verranno presentati i grandi interpreti d el pensiero filosofico: Aristotele (Giuseppe Cambiano), Tommaso d’Aquino (Fabrizio Ameriaigneni), Montaigne (Nicola Panichi), Kant (Massimo Mori), Toqueville (Angelo Panebianco), Pirandello (Remo Bodei), Lévinas (Silvano Petrosino), Simone Weil (Laura Boella), Paul Ricoeur (Francesca Brezzi).
L’idea del Festival che emerge da questa panoramica riguarda tutte le Persone, ogni persona che mostra le sue ferite, le sue fragilità, le sue domande, le sue mancanze, le sue differenze. I filosofi cercheranno di dare dei suggerimenti con la consapevolezza che la Persona va “maneggiata con estrema cura”. L’idea di Persona rappresenta un essere dotato, nella concezione moderna almeno potenzialmente, di coscienza di sé e in possesso di una propria identità. L’esempio più evidente di persona – per alcuni l’unico – è la persona umana. Il termine deriva dal latino persōna persōnam derivato probabilmente dall’etrusco, ma anche la maschera dell’attore e il personaggio da esso rappresentato. Di persona si è tornato a parlare prepotentemente nell’attuale dibattito sulla bioetica. Nell’introdurre brevemente il concetto di individuo possiamo dire che la differenza con il concetto di Persona, consiste nel fatto che il primo sia provvisto soltanto di coscienza, mentre la seconda anche di autocoscienza e personalità, potendo in tal modo anche ri-conoscersi.
Buon Festival a tutti.
Salvatore Sasso