“PARIENTES”, il Trio Servillo – Girotto – Mangalavite al Teatro Fontana per l’Ah-Um Jazz Festival di Milano
![](https://www.modulazionitemporali.it/wp-content/uploads/2019/05/foto-Girotto-Servillo-Mangalavite-1024x683-660x400.jpg)
“Ah felicità
su quale treno della notte viaggerai
lo so…
che passerai…
ma come sempre in fretta
non ti fermi mai” Lucio Dalla
Iniziamo dalla fine, dicendo che la Felicità è maggiore quando siamo in tanti a poterla condividere. Dopo il live inaugurale del Trio Bobo e il concerto-performance di Patrizia Laquidara, il terzo bellissimo appuntamento dell’AH-UM Milano Jazz Festival ha visto andare in scena sul palcoscenico del Teatro Fontana l’ormai consolidato ensemble composto da Peppe Servillo (voce), Natalio Luis Mangalavite (sassofono e fiati) e Javier Girotto (pianoforte e tastiere). I tre musicisti, che sanno bene come mettere insieme grande forza interpretativa, una tecnica sopraffina e tanta voglia e capacità di improvvisare, hanno presentato il loro nuovo progetto musicale, “Parientes”: si tratta di un viaggio alla ricerca dei ricordi, dei sapori e dell’immaginario di un popolo migrante che ha dato vita ad un’altra cultura e nel contempo ha saputo preservare la propria, portandovi nuova linfa: un viaggio “in musica” tra Italia ed Argentina per scoprire le radici più profonde dei due popoli, un taccuino pieno di note, di racconti, un dipingere microcosmi esistenziali brulicanti di umanità e vita vera, tra Napoli e Buenos Aires.
Tra milonghe, tanghi e persino una cumbia colombiana emergono storie di vita vissuta, voglia di riscatto e, come accennato, anche “sapori”, ricette culinarie da esportare che contribuiscono a creare l’identità di una comunità. I gruppi familiari di questa e dell’altra parte dell’oceano, piccoli o grandi che siano, custodiscono un’umanità antica. I “tanos” (diminutivo di “napoletanos” usato per indicare gli italiani in Argentina) si fanno andini, e viceversa: siamo “Parientes” come lo sono, in senso profondamente attuale, tutti i popoli che, oggi come allora, sono o sono stati popoli migranti. Con l’usuale “buona creanza”, i tre artisti ci coinvolgono con delicata leggerezza, senza mai strafare. Peppe Servillo tiene come sempre la scena con l’abilità da grande attore dell’altrettanto noto fratello Toni e con il calore della Napoli più verace.
L’omaggio coinvolgente del bis finale, con il pubblico che canta emozionato le parole di Lucio Dalla, è il manifesto di uno di quei concerti che sanno regalare una genuina “Felicità” a chi ha la fortuna di assistere a una Serata che, forse per una comunicazione che potrebbe essere migliore, avrebbe meritato un pubblico più numeroso.
Andato in scena il 16 maggio al Teatro Fontana di Milano.
A.B.