“Non chiedermi di più (feat. Diego Perrone)” è il nuovo singolo di il malandrino – L’intervista
Il 13 ottobre è uscito “Non chiedermi di più (feat. Digo Perrone)” il secondo singolo di il malandrino con il featuring do Diego Perrone. Il malandrino, all’anagrafe Michele Calabrò, è un cantautore di Torino che ha all’attivo due dischi con i Malibu Stacey, band punk rock da lui fondata. Il suo primo disco da solista, dal titolo “I giorni (comunque) belli” è in uscita il prossimo 27 ottobre. Abbiamo fatto qualche domanda a Il Malandrino per conoscerlo meglio.
“Non chiedermi di più (feat. Digo Perrone)” è il tuo nuovo singolo, in una strofa canti “io le rubo le stelle sì, per ricordare i ricordi è lì che stanno nascosti”, perché i ricordi si nascondono nelle stelle?
Per quel che mi riguarda, da che ho memoria, ho sempre immaginato le stelle come mondi paralleli, dove ognuno di noi può mettere al sicuro i propri ricordi, le proprie esperienze, per andare a riscoprirle ogni volta che ne ha voglia, anche quando il cielo è coperto da nuvole impenetrabili, mi fa star bene pensare che le stelle (i ricordi), stanno comunque lì a disposizione anche se non si vedono.
Nel ritornello invece i versi sono “non lo capisci, non devi metterti fra le mie cose, diventeresti banalità” che hanno in sè una nota amara, di distanza, quando hai composto questo brano?
Sì, è proprio quello che intendevo far passare, la sensazione di amara malinconia, di distanza imposta. Questo brano l’ho scritto un anno e mezzo fa, tutto d’un fiato in un tardo pomeriggio invernale.
Come è nata la collaborazione con Diego Perrone?
In modo molto naturale, dopo aver scritto il brano, non avevo dubbi che il ritornello dovesse cantarlo lui e solo lui, sembrava scritto sulla sua pelle, così l’ho chiamato e gli ho chiesto di ascoltare il provino del brano, gli è piaciuto e si è reso disponibilissimo per la collaborazione. Chapeau.
Girerai un video del brano?
Assolutamente sì!
“Innamorati di me” è un brano pop, lontano dal sound punk rock dei Maliby Stacey, canti “innamorati di me, come Attila in Italia, delle bugie e delle verità resti ancora la mia Parigi”, un corteggiamento originale, quando hai scritto questa canzone? È autobiografica?
Ricordo che l’aria profumava di primavera e le lucciole festaiole godevano del caldo quando ho scritto questo brano, un brano che non ha pretese e non ha paura di farsi vedere per quello che è: un corteggiamento originale. Sì, è autobiografico e credo rispecchi la vita di tanti altri.
A breve uscirà il tuo primo album da solista, puoi anticiparci qualcosa? Con i primi due singoli fai già capire che il sound è molto diverso da quello dei Malibu Stacey, ma ci sarà anche un brano punk rock?
Posso dire che sono molto felice per l’uscita di questo album, era tanto che volevo fare questa cosa, e appena si sono incastrate tutte le cose al loro posto ho capito che era il momento. Non ci saranno pezzi punk rock per come intendo io il punk rock, se non in certe parti di brano dove volutamente ho inserito del punk (suonato dai componenti dei Malibu Stacey), per ricordare le miei origini e la mia attitudine… quella non potrà mai cambiare mai, c’è l’hai dentro.
Come ti sei avvicinato alla musica e quando hai formato i Malibu Stacey? Porterai avanti anche loro parallelamente al tuo progetto solista?
Vivo nella musica da sempre, da quando da bambino a 6 anni strimpellavo la mia prima chitarra (che magari prima o poi vi racconterò da dove arrivava), e scrivevo le mie prime canzoni. Con i Malibu Stacey è successo tutto in modo bello e naturale come è l’adolescenza. Momenti indimenticabili che ti segnano e regalano sorrisi ogni volta che ci penso. Ognuno di noi è molto impegnato nella propria vita, credo sia complicato oggi portare avanti quel progetto. Domani…
Hai in programma dei concerti dopo l’uscita del tuo album?
Naturalmente sì, e ho molta voglia di tornare su un palco dopo tanti anni, tante cose sono cambiate da quando calcavo i palchi delle case occupate e dei centri sociali, ma secondo me torneranno “i giorni belli”.
Con quali altri artisti ti piacerebbe lavorare?
Se devo citarti un torinese (seppur di adozione), mi piacerebbe scrivere qualcosa con Daniele Celona, anche non conoscendolo personalmente provo una stima verso la sua musica, la sua scrittura ed il suo approccio live.
Roberta Usardi
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