“Luisa Spagnoli. La signora dei Baci” raccontata da Maria Letizia Putti
Una donna determinata, caparbia ed emancipata. Questo era Luisa Santa Maria Anna Sargentini, meglio conosciuta come Luisa Spagnoli, dopo il matrimonio con Annibale. Era questo e molto altro ancora, se si pensa alle sue intuizione e capacità che hanno portato in primis alla nascita del famoso marchio dolciario La Perugina, e in seguito al commercio della preziosissima Angora Spagnoli. Luisa Spagnoli, una donna semplice e geniale. Figlia, moglie, madre e perfetta datrice di lavoro, che mai mise da parte i diritti dei suoi dipendenti, che rispettò e tutelò e di cui si prese sempre cura, soprattutto nei momenti difficili.
Non esistono molte notizie sulla sua vita che cominciò nel 1877 e si svolse tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni de Novecento; quindi le ricerche di Maria Letizia Putti per la realizzazione del suo libro “Luisa Spagnoli. La Signora dei Baci” (Graphofeel, 2019, pp. 288, euro 18, copertina ideata da Arianna Degni) si basano sulle poche fonti e immagini esistenti e soprattutto sulla documentazione aziendale; il resto è immaginazione, atta a delineare inevitabili punti di vuoto, che da un’armoniosa continuità a una narrazione che diventa una necessaria e ricca testimonianza di una vita esemplare, spentasi troppo presto.
Dopo la morte prematura del padre, ha immediatamente inizio la vita lavorativa di una Luisa che all’epoca aveva soli tredici anni, e si ritrova prima apprendista in una sartoria del centro di Perugia e poi presso la Casa di Moda Antinori; fino alla conoscenza con Annibali Spagnoli che la portò per un breve periodo a Mantova, da dove fece ritorno a Perugia definitivamente per cominciare quel lavoro, che determinò buona parte della sua vita, nella confetteria di Via Alessi che, nel 1908, divenne ufficialmente di proprietà degli Spagnoli. La vita per Luisa Spagnoli non fu semplice, importanti avvenimenti luttuosi caratterizzarono la sua vita sia nella giovane età sia da adulta, ma ciò la rese una donna forte e indipendente, lontana dalle frivolezze e dalla mondanità. In seguito, il 1907 vide la nascita della Società Perugina per la fabbricazione dei Confetti, con soci fondatori quattro uomini: Annibale Spagnoli, Francesco Buitoni, Francesco Andreani e Leone Ascoli. Fu il figlio di Francesco Buitoni – Giovanni – a diventare, fin dal suo arrivo in Via Alessi, nel 1909, una pedina importante per la confetteria e non solo. Con il trascorrere degli anni riuscì anche a ritagliarsi un posto importante nella vita di Luisa. L’arrivo della Grande Guerra portò un iniziale scoramento, che però non fece arrendere la Signora Luisa che immediatamente decise di cominciare a lavorare e produrre un bene di prima necessità per il fronte: il cioccolato. Una mossa che le permise di tutelare e aiutare tutti i suoi dipendenti, soprattutto le donne, nel buio periodo della guerra. Questo fu l’episodio che aprì la strada verso la creazione di quel delizioso cioccolatino che tutti conosciamo, il Bacio e alla grande azienda esistente ancora oggi La Perugina che, come sin dai suoi slogan iniziali – ideati da Federico Seneca – ci proietta inevitabilmente tra le stelle blu di un infinito cielo argentato.
Marianna Zito