“La scienza di noi” di Stefano Pistolini
“È importante capire chi siamo? È essenziale individuare la distanza tra ciò che ci piace credere di essere e quel che siamo veramente? Se la risposta è positiva, si dovrebbero praticare le scienze dell’immersione, dell’esplorazione e della chiarificazione spirituale. […]
[…] Perché la scienza di noi insegna che a un’azione corrisponde una reazione, però con l’approssimazione legata alla “natura umana”.”
Questa è la storia di Gregorio, un fuggitivo italiano, che lavora per una finanziaria olandese. A causa di alcuni crimini di cyber trading in cui è coinvolto, è costretto a fuggire dalla Corea per rifugiarsi nella sua città natia, Roma. La Città Eterna nasconde sorprese, incontri e agnizioni. La sfida sarà immergersi nelle profondità del Sé
L’autore Stefano Pistolini – scrittore e film maker – in questo romanzo “La scienza di noi” (Elliot Edizioni, 2022, Collana Scatti, pp. 192, euro 16) racconta, in sole ventiquattro ore, il vagabondaggio di Gregorio, mostrandoci che, in così poco tempo, non solo possono accadere molte cose, ma che possiamo calarci in una continua riflessione sull’esistere, stimolati da ciò che gira intorno a noi, arrivando a conoscere noi stessi, scoprendoci guardandoci dentro.
“Niente, non ho requie, come se una misteriosa riserva d’energia si fosse impadronita di me. Dopo tanta estraneità, il piacere di non guardarmi attorno con circospezione è elettrizzante. Il desiderio di vagabondare, con le gambe che vanno da sole, in preda all’irrequietezza, dev’essere l’effetto dello choc esistenziale a cui mi sono condannato nella mia lunga fuga, come un topo dall’alluvione.”
Gregorio fugge dai suoi errori per una incapacità di leggere le scelte, e nel suo vagabondare incontra Anna, archivista albanese, e Giuseppe, ex-sommozzatore italiano, che lo condurrà in un’avventura: immergersi in un lago. Sarà sufficiente l’ossigeno per tornare alla superficie? L’immersione nel lago riassume, in modo semplicistico, l’immersione nella morte, per ritrovare la vita. I tre personaggi sono accomunati dal fallimento. E poi c’è Sarang, coreana – la cui traduzione è Amore – che rappresenta lo spiraglio, la ciambella di salvataggio dalla Corea.
“La scienza di noi” è un romanzo filosofico, sulla solitudine, questa condizione che spesso confondiamo con la libertà – il restare piacevolmente con se stessi, rifugiandosi nel proprio intimo – ma che diventa a volte una condanna – vivere l’abbandono altrui, e quindi la condizione di isolamento/esclusione sociale o come racconta il protagonista
“Vivere da soli insegna a mantenere il costante controllo della propria condizione. Diventiamo custodi di noi stessi”
Questo libro è consigliato a tutti gli amanti dei romanzi filosofici, con spunti di riflessione sulla scienza – intesa come luogo delle risposte – che conduce alla ricerca delle risposte che riguardano noi, i nostri comportamenti, la nostra esistenza.
Rina Spitaleri