“La ferocia” di Lagioia al Teatro Kismet: un tortuoso viaggio nelle viscere familiari
“Il piazzista gonfiabile ondeggiava nel vuoto e avrebbe continuato a farlo fino alle luci del mattino. Piú che altro, dava l’idea di un fantasma senza pace.
Superata la strana apparizione il paesaggio continuava piatto e uniforme per chilometri. Sembrava quasi di avanzare nel deserto. …”
(incipit “La ferocia”)
Una casa in scena, tre pareti bianche mobili che oscillano e si muovono in base al sentire degli attori che magistralmente compaiono accompagnati da grandi palme, accumulate e poi addossate alle pareti di questa dimora.
Accanto a questa struttura, una piccola cabina di regia illuminata da un’intensa luce blu che appare e scompare, mantenendo le fila della narrazione, delle volte intervenendo e dialogando con i personaggi.
Questo interessante artificio artistico conferisce spessore alla narrazione e costituisce un fil rouge con il romanzo del noto scrittore barese Nicola Lagioia, il quale nel 2015 è stato insignito del Premio Strega per l’ omonimo romanzo. Grazie a questo escamotage, lo spettatore percepisce la viva presenza delle pagine del libro potendo godere appieno sia della messa in scena sia dell’attenta drammaturgia.
La ferocia è la storia di una famiglia intrisa di sangue e malaffare che sfrutta le bellezze e le risorse del suo territorio per unico tornaconto personale, mettendo in gioco e in pericolo le vite di ogni membro della famiglia, che oscillano tra instabilità e inadeguatezza.
Spettacolo nato dalla sinergia di attori che a tutto tondo si confrontano con i personaggi carta e penna di Lagioia coadiuvati dalla sapiente regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà, l’adattamento di Linda Dalisi, con gli attori Roberto Alinghieri, Michele Altamura, Leonardo Capuano, Enrico Casale, Gaetano Colella, Francesca Mazza, Gabriele Paolocà e Andrea Volpetti.
Un lavoro corale che si snoda tra le paure, violenze, traumi, ingabbiati nel passato, ostaggi dei pregiudizi e del profitto i personaggi de “La Ferocia” cercano una forma di redenzione che mai avverrà. Un racconto di un Sud che pullula di malaffare, fuori dal controllo umano in ogni suo aspetto emotivo e valoriale.
Lo spettacolo andato in scena al Teatro Kismet di Bari il 12, 13 e 14 gennaio è stato accolto con grande passione ed entusiasmo dal pubblico presente.
Lucia Amoruso