“In Outside Introspections, i brani più vicini alla mia sensibilità!” – Intervista a Federica Lorusso
Federica Lorusso debutta con un disco incredibilmente interessante dal titolo “Outside Introspections”. I brani sono frutto di un innato talento, supportato da anni di studio estremamente formativi per lo stile dell’artista jazz. Noi l’abbiamo incontrato per saperne di più.
Un caloroso benvenuto a Federica Lorusso.
Grazie a Modulazioni Temporali per il caloroso benvenuto.
Per iniziare: ti chiediamo una rapida presentazione della tua persona e del tuo lavoro artistico per i nostri lettori.
Nasco a Bari nel 1995 in una casa in cui la musica non è mai mancata, sebbene i miei genitori non fossero musicisti. Ho scoperto la mia passione per la musica in tenera età, per me e mia sorella maggiore cantare era il nostro passatempo preferito. A 11 anni inizio gli studi privati di pianoforte, e un anno dopo quelli di canto. Decido però a 18 anni che la musica sarebbe stata la mia professione. Nel 2014 inizio gli studi di pianoforte jazz presso il Royal Conservatory of theHague. Fino ad ora mi sono esibita come leader o sidewoman in diverse sedi internazionali in Olanda (Bimhuis, Jazzin The Gracht, Bibliotheek of The Hague, Diligentia Theatre, “Delft Jazz Festival” ealtri), in Italia (“JazzMi” Festival diMilano, “Jazz di Andria”, “Nel Gioco DelJazz” di Bari ) in Spagna, Belgio, Grecia(“Athens Technopolis Jazz Festival”). Nel 2019 mi è stata data da Dado Moroni la possibilità di far parte dei 10 finalisti del concorso jazz italiano”Premio Internazionale Massimo Urbani”.Ho avuto la grande fortuna di condividere il palco con artisti come Eric Ineke, Rachel Gould, John Ruocco, David Linx, Michael Abene, Tineke Postma, Fabrizio Bosso,Giuseppe Bassi, Giovanni Scasciamacchia, Vito Di Modugno, Serena Fortebbraccio e molti altri. Lavoro come performer ed insegnate di musica, contemporaneamente sto terminando i miei studi magistrali al Conservatorium van Amsterdam in canto e pianoforte.
Debutti in questi giorni con il disco “Outside Introspections”. Cosa provi in questo momento così importante?
Sono una persona che cerca sempre di rimanere con i piedi per terra, non entusiasmarsi troppo per evitare delusioni, ma alla fine non ci riesco quasi mai. Sono emozionata davvero. Certe volte mi chiedo perché le persone dovrebbero essere interessate a quello che faccio, poi però penso a tutto l’impegno, la passione di tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto insieme a me, ed esce fuori la voglia, la responsabilità di promuoverlo al meglio che posso. Non vedo l’ora di presentare il disco in giro insieme ai miei compagni di viaggio.
Quando hai iniziato a lavorare a questa raccolta di brani? In che modo si è svolto il processo creativo e produttivo?
Il primo “Pensieri di una notte di Luglio” risale più o meno a quattro anni fa, in Italia. Scrivo tanto, ma alla fine ho scelto i brani che ritenevo più vicini alla mia sensibilità e ai gusti del momento. Cerco di fare in modo che il processo creativo sia sempre diverso, per evitare di ripetermi. Certe volte mi siedo al pianoforte e suono aspettando di trovare quella giusta combinazione di armonia e melodia, certe volte parto da una linea di basso, a volte sono delle emozioni che fanno nascere un brano, a volte mi lascio trasportare da quello che mi dice l’istinto. Se una melodia o una progressione armonica mi fa venire i brividi, è una strada che va esplorata. Alla fine di tutto il lavoro, ho guardato i titoli dei miei brani e ho visto introspezione, nostalgia, paure, ambizioni. Senza che ne fossi consapevole, c’era un filo conduttore che collegava tutti i brani che ho scritto fin ora. Stavo raccontando la mia storia, il mio percorso di crescita come musicista ma soprattutto come persona.
Quando hai conosciuto Mario Caccia di Abeat Records e come è nata la vostra collaborazione?
Ho conosciuto Mario Caccia in occasione della partecipazione ad un bando regionale, Mario cercava un giovane musicista e gli è stato dato il mio nome. Io intanto avevo preso accordi con l’etichetta olandese ZennezRecords per la pubblicazione di questo disco. Fra me e Mario è nata subito una bella complicità, così ho messo le due etichette in contatto ed è nata una collaborazione.
Vivi in Olanda, come ti trovi lì? A livello artistico quali sono le differenze rispetto all’Italia?
Vivo in Olanda da sette anni ormai e posso dire di trovarmi bene, ma non è sempre stato facile. Ho avuto momenti di sconforto, di indecisione. I primi anni è stato difficile. Quando poi cominci a costruire un giro di amicizie, di persone a cui vuoi bene intorno a te, diventa tutto più semplice. L’Olanda è un bellissimo Paese, ma comunque diverso dall’Italia, quindi ci vuole un po’ di tempo per adattarsi. Lavorativamente parlando, non posso dire di essere totalmente inserita nella scena olandese ancora, anche in questo caso ci vuole del tempo. Ma ne percepisco il potenziale e comincio anche ad avere le prime collaborazioni interessanti. Ad Amsterdam ci sono tante opportunità per vivere di musica. Il lavoro del musicista è riconosciuto, ci sono tanti fondi disponibili per la diffusione della cultura. Mi sono trasferita ad Amsterdam in pieno covid, quindi solo ora ne sto conoscendo le opportunità. Vi saprò dire fra un po’. Rispetto all’Italia non saprei dire con certezza, perché non ci ho mai vissuto da professionista. Per quello che ho potuto notare, anche l’Italia ha tanto da offrire, tantissimi Festival, tante bellissime piccole realtà e tanti amanti del jazz. Però credo sia difficile per un giovane musicista ai primi passi nel mondo del lavoro fare carriera in Italia. Le piccole realtà dovrebbero essere supportate economicamente per dare l’opportunità ad artisti interessanti ma non super conosciuti di far sentire la loro voce senza che nessuno si preoccupi troppo di quanto pubblico essi possano portare a priori; comprensibile date le circostanze, ma comunque spiacevole.
Sappiamo che sarai in tour, dove e quando suonerai?
Apriamo il tour in un locale di Amsterdam (Duende Cafè) il 17 Novembre. Scendiamo a Bari e suoniamo il 24 Novembre al Teatro Forma per la rassegna dell’associazione “Nel Gioco Del Jazz”, il 25 a Vignacastrisi per l’associazione culturale “Oltretromba Jazz Club” ed il 26 ad Andria per il “Jazz in Andria”. Il 27 Novembre siamo a Potenza per l’ultima data in Italia, al “Potenza Jazz Club”. Risaliamo in Olanda e suoniamo il 2 Dicembre presso il “Cafè Belcampo”, il 6 Dicembre al Bimhuis Cafè. Abbiamo un’ultima data (per ora) all’Aia l’11 Dicembre in una biblioteca (Library ofNieuw Waldeck).
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