Il romanzo di viaggio di Lorenzo Sganzini: “In Svizzera. Sulle tracce di Helvetia”
“Seguire i tre fiumi nel loro tratto svizzero per iniziare a districare la complessa matassa della mia identità. Questa l’idea, almeno per la partenza. Il resto, poi, si vedrà.”
“In Svizzera – Sulle tracce di Helvetia” di Lorenzo Sganzini (gabriele capelli editore, 2022, pp. 184, euro 18) è il racconto di un viaggio che l’autore, nato a Lugano, intraprende nel proprio paese natale, per ritrovare una identità personale in un paese tanto piccolo quanto complesso, caratterizzato da una pluralità che è anche distanza culturale e linguistica senza pari in Europa ma che proprio a questa pluralità deve la sua forza.
Accompagnato dalla moglie, Lorenzo Sganzini intraprende questo viaggio partendo dai tre fiumi (Meira, Reno e Danubio), che per la Svizzera rappresentano dei veri e propri spartiacque. Le montagne fanno da cornice al racconto e, mentre i luoghi geografici simbolo della Svizzera vengono visitati e raccontati con partecipazione personale e profondo rispetto, il viaggio si popola di personaggi e si arricchisce di spunti culturali con episodi storici che si rincorrono gli uni con gli altri e sembrano non finire mai tanto è intensa la narrazione. Il Cervino sembra di vederlo con i nostri occhi, quando l’autore lo raggiunge con il famoso trenino rosso, o le gole Schöllenen con il Ponte del Diavolo che, secondo la leggenda, per essere costruito ebbe bisogno dell’intervento del Diavolo in persona e poi le città, quelle più famose, come Basilea dove visse a lungo Erasmo e piccoli borghi che fanno da sfondo alle vicende dell’eroe Guglielmo Tell. Un viaggio che ci avvicina alla Svizzera e ce ne fa conoscere le infinite sfumature.
“il viaggio è servito anche a questo: a una familiarità nuova con i luoghi e le cose. Familiarità vuol dire sentimento di appartenenza.”
Si arriva velocemente alla fine del libro, ed è nelle ultime frasi che l’autore ci fa capire quanto questo viaggio abbia significato per lui e ce ne svela la necessità quando senza fornire ulteriori dettagli menziona Orson Welles.
“In Italia vi furono guerre, omicidi e terrore, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo e il Rinascimento. In Svizzera non vi fu che amore fraterno, ma in 500 anni di quieto vivere che cosa è venuto fuori? L’orologio a cucù!”
È questa la famosa frase a cui Lorenzo Sganzini fa riferimento e con questo libro dimostra quanto il famoso sceneggiatore fosse lontano dalla realtà. La Svizzera è tanto tanto altro, è un mondo che ci si svela dalle pagine di questo libro che è anche un invito a conoscere cosa si nasconde nel cuore dell’Europa.
Anna Lisa Coletta