“Il decimo girone dell’inferno” di Rezak Hukanović
Accompagnato da Virgilio, Dante visitò tutti e nove i cerchi dell’Inferno. C’è poi un decimo cerchio che è quel pezzo di Inferno che l’autore di questo racconto ha vissuto in prima persona in terra di Bosnia, durante la guerra fratricida che portò alla dissoluzione della ex-Jugoslavia nei primi anni Novanta.
A raccontare la deportazione dei non-serbi nei campi di reclusione è il poeta, giornalista e scrittore Rezak Hukanović, testimone e prigioniero, nei campi di Omarska e Manjaca, cittadine nel nord della Bosnia.
Un libro “Il decimo girone dell’Inferno” (2022, pp. 156, euro 16), edito da Spartaco Edizioni, tradotto da Sara Ferraro e con la postfazione di Paolo Rumiz, è una testimonianza diretta e narrata in terza persona da chi fu internato, torturato e ridotto alla fame durante quei terribili mesi. Si tratta di un racconto che narra di orrori e crudeltà, di violenze di ogni genere, di indicibili sofferenze patite dai prigionieri di quei campi della morte, in cui in migliaia furono uccisi dalla politica genocida di Radovan Karadzic, la mente di quel progetto di pulizia etnica, che i serbi architettarono ai danni dei musulmani bosniaci. Un inferno in cui i prigionieri sono massacrati nei modi più disumani e a cui Djemo, lo pseudonimo dell’autore, assiste quotidianamente.
“Io sono solo uno dei tanti che porta questo pesantissimo fardello conficcato nelle profondità più remote del suo cuore, queste cicatrici orrende, con la speranza che, col tempo, verranno strappate via e svaniranno”.
Un testo crudo e forte, che non fa dormire. Parole che fanno male e che restano impresse nella memoria storica di un popolo. L’indicibile che si trasforma in realtà nel cuore di un’Europa che per anni ha fatto finta di non vedere.
Quando è stato pubblicato per la prima volta in Europa, “Il decimo girone dell’inferno” ha ispirato documentari televisivi in Norvegia, Svezia e Germania. Con gli Accordi di pace di Dayton in vigore, Hukanović oggi si divide tra la Germania e la Bosnia.
Salvatore Di Noia