GIORGIO MONTANINI al Teatro Brancaccio

In Italia siamo abituati a delle “regole” per quanto riguarda lo spettacolo comico, soprattutto da quando programmi popolari come Zelig o Colorado hanno invaso le nostre case; sono figli minori di trasmissioni storiche della tv, come Il Circo di Paolo Conti o Luna Park, trampolino di lancio di innumerevoli artisti della risata, uno su tutti Massimo Troisi.
Ma quando guardiamo Giorgio Montanini, abbiamo di fronte un’altra cosa, nuova per la maggior parte del pubblico italiano: siamo di fronte alla Stand up Comedy, il genere nato e cresciuto negli Usa – formatosi in un contesto suburbano e molto borderline – che da pochi anni è entrato in Italia grazie a giovani artisti della satira. Ma, fortunatamente, alcuni di loro sono riusciti ad uscire allo scoperto delle grandi folle e ad arrivare nei grandi teatri per la gioia degli amanti di questa nuova comicità.
ELOQUIO DI UN PERDENTE di Giorgio Montanini al Teatro Brancaccio ci rivela il grande monologhista quale lui è e vederlo dal vivo è sempre una grande esperienza. Si avverte un forte malessere nelle sue parole e una forte accusa al tutto il sistema sia politico sia sociale: un j’accuse agli ordini costituiti che stanno mettendo a dura prova la democrazia in questo nostro bel paese.
Certo, non è un discorso che tutti accolgono. In primo luogo perché viene usato un linguaggio forte e per alcuni versi scurrile (ma cosa è veramente scurrile?) ma quasi necessario e, inoltre, perché siamo ancora intrisi di forte moralismo e poco abituati a certi esperimenti culturali. Ma, in sostanza, questo tipo di comicità deve ancora crescere e diventare “meno di élite”, anche se ormai le interconnessioni sociali sono cosi rapide che arrivare a tutti è abbastanza facile. Si lotta ancora troppo contro un muro di ostilità e paura verso chi la pensa o si esprime in modo diverso e lontano dai luoghi comuni, basta pensare a quante volte Montanini è stato censurato o sospeso.
Giorgio Montanini ha il dono di farci osservare gli eventi che ci attraversano sotto una luce più cinica, ma sicuramente molto più vicino alla verità di quanto possiamo pensare.
Rocco Nasso