“Education Marketing. Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell’istruzione” di Valeria Alinei
Il libro di Valeria Alinei “Education Marketing. Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell’istruzione” (Mc Graw Hill, 2019, pp, 241, euro 25) prospetta una progettualità che lega trasversalmente il mondo dell’educazione e dell’istruzione. Il testo si avvale anche della collaborazione di colleghi esperti, ognuno dei quali approfondisce un aspetto specifico. L’autrice, attraverso una sapiente regìa, vuole interconnettere, mediante le varie proposizioni, innanzitutto il polo degli studenti con molte realtà accademiche che spesso rimangono distanziate e che, al contrario, andrebbero supportate, affinché il settore dell’Education Marketing possa diventare strategicamente rilevante “mettendo a disposizione strumenti per comunicare con efficacia il valore formativo, a beneficio di tutti gli interlocutori degli istituti educativi”. Nell’intento dell’Autrice, il testo può diventare un essenziale vademecum, in quanto gli argomenti in esso trattati sono materia quotidiana per i Dirigenti Scolastici, i Rettori delle università, i docenti, il personale amministrativo e per tutti gli imprenditori che lavorano nel settore della formazione.
Chiediamoci, insieme a Valeria Alinei, perchè è importante parlare di Education Marketing. Mediante un percorso dialettico a spirale si parte dalla scelta del proprio percorso accademico, in quanto è uno dei passi più complessi che un giovane debba affrontare. Seguendo una riflessione e propugnando il senso metacognitivo, non è tanto la “semplice” carriera che il giovane potrà sviluppare, ma quanto le ripercussioni che la stessa scelta produrrà sulla natura profonda della persona, andando a incidere sulla sua forma mentis e quindi sulla sua formazione a livello culturale, relazionale e affettivo. Pertanto “la scelta appare ardua e delicata”.
Una delle differenze fondamentali riguarda i cosiddetti mentori: se a livello scolastico i ragazzi possono avvalersi dei consigli dei genitori, avendo come variabile la vicinanza di un istituto scolastico, i giovani possono guardare più lontano, anche oltre il confine del proprio Paese.
E allora è bene interrogarsi sul ruolo che hanno sia le scuole sia le università, affinché possano rispondere alle esigenze di chi è in formazione, potendo ricevere un’offerta adeguata ai propri bisogni cognitivi.
Se uno dei primi guru del Marketing come Philip Kotler, già dal 1985 con il suo testo Higher Education Marketing, aveva permesso lo sviluppo di un dibattito adeguato sul tema nelle regioni anglosassoni, in Italia possiamo riscontrare che fino ad oggi la letteratura su questo argomento è stata prevalentemente carente. Quindi il libro di Valeria Alinei vuole essere uno strumento adatto per far conoscere tutti quelle strategie metodologiche e attività che possano permettere l’incontro fra studenti e mondo accademico.
La tutela dei diritti delle generazioni future deve rientrare al centro del dibattito pubblico. “L’esigenza di perseguire politiche idoneee (atte) a realizzare un’efficace salvaguardia dell’ambiente… il tema della responsabilità generazionale… in tal senso l’art. 9 della Costituzione Italiana richiama la nozione di cultura… promozione e sviluppo… le basi per la salvaguardia dei diritti di chi ancora non esiste”.
Il libro, dunque, è ben strutturato ed è formato da dieci capitoli, prospettando il percorso mediante una utile e puntuale bibliografia. Bisogna sottolineare un aspetto che è molto presente in Italia e che va evitato attraverso lo sviluppo di una organizzazione politica ed economica forte. Come afferma l’autrice lo Stato deve passare dal concetto di brain drain a quello più preferibile di brain exchange. Infatti, il termine brain drain fa riferimento al fenomeno migratorio di persone con formazione e qualifiche che indirizzano la loro attenzione verso quei Paesi maggiormente sviluppati, alla ricerca di migliori opportunità lavorative: ecco la Fuga dei Cervelli. La nostra attenzione all’Education Marketing potrebbe far virare il modello di apprendimento verso quel fenomeno definito brain exchange, lo scambio dei cervelli. Infatti lo scambio di conoscenze e la condivisione tra i vari Paesi è il primo motore dell’innovazione e dello sviluppo.
Come sottolinea l’autrice, se non sviluppiamo queste educazioni multidisciplinari e multisettoriali, la nostra Italia non potrà mai al meglio inserirsi in un sistema mondiale basato sulla trasferibilità delle risorse intellettuali e sulla cooperazione internazionale, rimanendo, al contrario, legata a quei meccanismi competitivi il cui risultato è, quando va bene, solo un tentativo, per l’accaparramento e il trattenimento delle risorse umane, mancando appunto una progettualità per il futuro. Il libro, infine, cerca proprio di rispondere a tutte queste domande, senza fornire una ricetta preconfezionata, ma presentando via via al lettore contenuti e metodologie per costruire progetti adattivi ad ogni contesto formativo.
Salvatore Sasso