Daniele Isola e il nuovo singolo “Samurai” – L’intervista
Dall’8 maggio è disponibile in radio e in digitale “Samurai”, il nuovo singolo di Daniele Isola per LaPop, che anticipa l’uscita dell’album nei prossimi mesi. Daniele Isola è un cantautore nato vicino a Milano; la prima pubblicazione risale al 2013 con il singolo “Eremita”, seguito l’anno successivo da altri due singoli (“Votate me” e “Norwegian Mood”) fino all’uscita del primo album nel 2015 “Luna di miele per tre” seguito nel 2017 dal secondo album “Animali urbani”.
“Samurai” è una canzone fresca e leggera, una apparente dimostrazione di forza che però cede con “canzoni tristi e vino”, perché quando si tratta d’amore non serve la forza… è così? Qual è stata la genesi di questo brano?
Diciamo che la forza di reagire dobbiamo trovarla da soli, e abbandonarsi a canzoni tristi e vino non è proprio la strada più facile! Ma a volte serve anche quello. Attraversiamo tutti piccole o grandi crisi, in questo caso la forza di reagire ha preso la forma di un samurai, figura che mi ha sempre affascinato non solo per le sue doti fisiche, ma soprattutto per la storia che si porta dietro insieme alla disciplina e al rispetto delle tradizioni.
La copertina di “Samurai” raffigura una donna, sei tu o è lei il samurai?
La donna in copertina credo esprima molto bene il concetto di forza che avevo in mente. La base è che ognuno possa trasformarsi in “samurai” quando riesce ad attingere alla propria forza interiore.
Il video di “Samurai” vede tre modelle in uno studio di un pittore, si fanno disegnare non solo su carta, ma anche sul corpo, da dove è emersa questa idea?
Mi piacciono i videoclip che pur non descrivendo in maniera didascalica la canzone, riescono a darle un valore aggiunto. Le 3 ragazze nel videoclip fanno proprio questo, portando in video un parallelo tra la forza del samurai e la forza che le donne si trovano a dover mettere in campo ogni giorno ancora nel 2020.
Puoi anticipare qualcosa sul prossimo album?
Sto lavorando su tanto materiale, quindi mi aspettano mesi di intenso lavoro. Ma è una cosa che mi piace molto, lavorare sui dettagli, sui suoni… anzi direi che ho la tendenza ha focalizzarmi poi troppo sull’aspetto produttivo. Quindi sul prossimo album posso anticiparvi che prometto di non metterci troppo!
Rispetto al tuo esordio con “Eremita” il tuo sound si è diretto verso l’elettronica, come è arrivato questo cambiamento?
Arriva dall’esperienza accumulata negli anni, e anche da una tendenza musicale dell’ultimo periodo. Più che altro il disco precedente “Animali Urbani” aveva un’impronta elettronica, per cui volevo dare una continuità con questo primo singolo. Da qui in avanti non sarà così per forza.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare?
La fila è lunga! Ma ti rispondo con il nome di un produttore, che poi è anche un’artista: Dardust. Ha dato un’impronta sonora a tutto ciò che è scaturito dalle classifiche italiane degli ultimi 2 anni, mi piacerebbe potermi confrontare con lui in studio al lavoro su un mio brano.
Roberta Usardi
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