Cris La Torre: la carriera dalla lirica al pop, l’attenzione verso i giovani talenti e l’ultimo singolo “Fidati dei tuoi sogni” – L’intervista
Siamo a dicembre, un momento particolare dell’anno, vicino al Natale. L’atmosfera è suggestiva, le case si arricchiscono di addobbi e luci e i bimbi iniziano a scrivere le letterine a Babbo Natale con i propri desideri e sogni. Ogni anno, in particolare a Natale, i sogni hanno una valenza speciale, e Cris La Torre, nome d’arte di Cristiano Cremonini, ha pubblicato a questo proposito il nuovo singolo “Fidati dei tuoi sogni” uscito lo scorso 6 dicembre. Un brano che dà speranza e incita ad avere fiducia senza timore, non solo ai bimbi, ma anche agli artisti che in questo 2020 hanno incontrato molte difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria. Abbiamo contattato telefonicamente Cris La Torre per parlare di questa nuova canzone e della sua prolifica carriera musicale, prima nel mondo della lirica e poi nell’universo pop.
“Fidati dei tuoi sogni” è il tuo nuovo singolo, un titolo molto bello e rincuorante in un periodo come questo. Da cosa hai tratto ispirazione?
L’ispirazione di questo brano è nata guardando suonare dei giovani musicisti. Sono promotore di giovani talenti e direttore artistico del Premio Giuseppe Alberghini e ogni anno vedo passare sopra il palco centinaia di giovani musicisti di musica classica, da dove deriva la mia formazione. Mi hanno ispirato soprattutto i giovanissimi della categoria junior di 8-10 anni, che ci mettono già tanta passione, tanta dedizione, studiando ore e ore il loro strumento. Questo mi ha fatto ricordare come anche io alla loro tenera età ero forte nei miei obiettivi, avevo il sogno di sfondare nel mondo della musica lirica e per me quel sogno si è avverato. Nei più piccoli è presente il senso della bellezza e della grazia che ha a che fare molto con l’arte, questo loro approccio per me è bellissimo e ne ho attinto. Mi è stato detto che ho la capacità di infondere coraggio e tenacia, in realtà sono una persona molto fragile, ecco perché in “Fidati dei tuoi sogni” parlo di “eroi vincibili”, ma la fragilità non preclude dal poter essere tenaci o combattivi, per questo va difesa.
È bello vedere come il desiderio di fare musica sia così grande già in giovanissima età, ma a tuo parere anche per gli adulti – e in particolare penso ai lavoratori dello spettacolo – vale la stessa cosa?
Sì, questa canzone è una riflessione positiva che dedico principalmente al settore che mi comprende, quello dei lavoratori dello spettacolo, che è fortemente in difficoltà. I sogni riguardano tutti a tutte le età, è importante averli e non dimenticarsi mai di realizzarli, tenendo sempre viva l’attenzione. Penso che ognuno di noi abbia creatività ed è importante che prima o poi venga espressa. Non sono d’accordo con il detto “prendi l’arte e mettila da parte” perché l’arte non va messa da parte, va messa in campo, proiettandosi verso di essa, come un obiettivo vivo.
Quanto tempo fa hai composto “Fidati dei tuoi sogni”?
L’ho scritto un annetto fa, anche se il brano è stato realizzato concretamente quest’estate.
Quindi è nato prima dell’emergenza sanitaria?
Sì, e abbiamo pensato che fosse il brano giusto da lanciare adesso, nel periodo natalizio, perché è un messaggio di speranza che penso possa fare bene.
Nel testo, canti “e tu continua a cercare l’altra metà del tuo cielo, diversamente sensibile, ma troppo simile a te”: sono versi d’amore verso un’altra persona?
Possono valere per un discorso affettivo, ma possono essere intesi anche come la capacità di raggiungere un obiettivo nella sua pienezza, nel mio caso esprimermi con il canto, che rappresenta per me “l’altra metà del cielo”.
Pensando alla tua carriera invece, “l’altra metà del cielo” non si potrebbe riferire alla tua scelta di abbracciare la musica leggera dopo la lirica?
Certo, io sono un crossover, viaggio attraverso tanti settori artistici e per me è un pregio, ho più opportunità per esprimere le mie idee.
Uscirà un videoclip di “Fidati dei tuoi sogni”?
Sì, esce il 16 dicembre, ora è disponibile il trailer. I protagonisti saranno proprio alcuni dei vincitori del concorso che dirigo, ma non solo musicisti, anche due ballerine e un’attrice. Il viceoclip è diretto da Federica Lecce, che non solo è regista, ma anche educatrice; il video ha una finalità pedagogica molto forte e sono rappresentati i principali settori della musica dal vivo: teatro, musica, danza. Sono molto orgoglioso del risultato perché il messaggio racchiuso al suo interno è molto forte e anche molto toccante.
Come è nato il premio Giuseppe Alberghini di cui sei direttore artistico?
È nato nel 2015, quando mi venne chiesto di ideare un progetto musicale per il territorio. Essendo cantante lirico avrei potuto ideare un concorso di canto, ma ce ne sono talmente tanti che ho pensato di valorizzare gli strumentisti, che spesso passano in secondo piano e non vengono considerati. Avevo notato la tradizione musicale sul territorio e ho pensato di valorizzare il lavoro delle scuole di musica. Giuseppe Alberghini è un violoncellista vissuto nel 900, che per vent’anni è stato primo violoncello al Metropolitan di New York, una figura culturale importante, amico di Enrico Caruso e Arturo Toscanini. Ho pensato che ci volesse un nome che identificasse il territorio e abbiamo pensato a lui. In cinque anni è diventata la competizione musicale classica più grande della regione Emilia Romagna. È appena terminata la quinta edizione, quest’anno abbiamo ascoltato trecento ragazzi, un gran bel numero, ne sono felicissimo. Quando l’ho lanciato sono stati coinvolti solo alcuni comuni, poi si è esteso a tutta la regione, sostenuto e patrocinato da grandi enti musicali.
“Fidati dei tuoi sogni” anticipa un tuo nuovo album?
Questo è uno dei sogni che devo realizzare, spero di far uscire l’album entro l’anno prossimo, dipende da come andrà il 2021. Ho alcune canzoni pronte e altre che completerò nel periodo di Natale.
Nel 2017 hai pubblicato il tuo primo disco pop, dal titolo “Tempo presente” in cui c’erano rivisitazioni di brani conosciuti e anche una speciale versione di “Nessun dorma”, ce ne parli?
Nel disco c’erano tantissime collaborazioni, ad esempio tengo molto ai duetti con Barbara Cola, che è un’artista che stimo tantissimo e una cara amica. La versione di “Nessun dorma” è quasi da night club, un po’ jazz, soffusa, quasi fumosa, notturna; vede la partecipazione di Frank Nemola, il trombettista di Vasco, è stata una bellissima idea del produttore Roberto Costa, uno dei collaboratori più stretti di Lucio Dalla.
Ricordo anche “Dalla finestra di Lucio”, il brano che hai scritto ispirato a una lettera di Dalla uscito lo scorso aprile, come hai avuto idea per quel brano?
Ho scritto quella canzone durante il periodo natalizio dell’anno scorso, è una riflessione di Lucio che risale all’estate del 2010. È contenuta in un libro che mi venne donato da un editore che mi fece notare questa lettera magica e mi disse di leggerla. Nel periodo di Natale 2019 l’ho letta e le parole e la melodia della canzone mi sono arrivate in poco tempo. Era doveroso fare un omaggio a Lucio, dato che la prima canzone pop che ho cantato è stata “Caruso” all’Unipol Arena nel 2010. Fu Andrea Mingardi a invitarmi come esponente della musica lirica a questo grande evento organizzato da Il resto del Carlino, chiedendomi di cantare una canzone pop e per me è stata la prima volta. Non sapevo che Dalla fosse presente, dopo il concerto lo incontrai e parlammo un po’. Era difficile chiacchierare con lui in tranquillità dato che era circondato da tanti amici e colleghi. Nonostante ciò ho interiorizzato questa sua riflessione, cosa che mi ha messo in contatto e in dialogo con lui, quindi in qualche modo abbiamo parlato.
Dal quel momento ti sei avvicinato alla musica leggera?
Sì, proprio in quella giornata, per me davvero speciale. Avevo già incontrato e conosciuto Dodi Battaglia e in alcune occasioni mi invitó a cantare con lui “Uomini soli”. Durante quel concerto all’Unipol Arena mi presentò il maestro Fio Zanotti con cui ho collaborato per cinque anni e ho gettato le basi per quella che poi è diventata la mia principale attività. Girando tutta Italia con la sua Big Band è stato molto formativo, poi mi è capitato di scrivere il pezzo di Sanremo per Lara Fabian e anche quella è stata un’emozione grandissima. Fio aveva notato la mia capacità nella scrittura e mi ha incitato a comporre il testo che poi lui ha musicato, ed é nata “Voce”.
Con quali artisti di musica leggera ti piacerebbe collaborare adesso?
Di recente ho collaborato con Sara 6, una grandissima voce, poi stimo molto Silvia Mezzanotte, un’artista con cui ho diviso il palcoscenico in alcune occasioni. Anche con Roberta Giallo: lei ha una visione molto crossover, è al di fuori dal tempo e degli stili, abbiamo molte affinità, è una persona molto generosa e buona ed è nata un’amicizia. Tra l’altro partecipa al video di “Fidati dei tuoi sogni”. Quando ha saputo che dirigevo il concorso Giuseppe Alberghini ha voluto assistere alle selezioni ed è venuta anche al concerto finale, per questo l’ho invitata a partecipare al video con l’attrice di prosa Angela Malfitano.
A Bologna con il tuo stesso cognome c’è anche Cesare Cremonini, vi siete mai incontrati?
Non siamo parenti, il cognome Cremonini in questa zona è molto comune e sono molti gli esponenti del mondo della cultura che si chiamano così: uno scultore, un giornalista, un famoso negozio di abbigliamento… Le collaborazioni artistiche sono cose che devono capitare, si deve creare un’intesa prima. Proprio nel 2010 ho conosciuto Cesare, c’era anche lui al concerto all’Unipol Arena, ci siamo incontrati e ci conosciamo, lo stimo molto come cantautore.
Canti ancora l’opera o ti dedichi solo alla musica leggera?
Ho abbandonato l’opera, ma nei miei concerti sono sempre presenti dei brani lirici, come “Nessun dorma” e “La donna è mobile”. Ero arrivato a un punto in cui non era possibile tenere sia la lirica sia la musica leggera. Mentre lasciavo piano piano la musica lirica ho iniziato a scrivere. La mia anima rimane comunque un’anima classica, infatti mi viene chiesto di scrivere libri sulla storia del melodramma e lo faccio sempre con grande piacere.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Vorrei ringraziare un grandissimo musicista, arrangiatore e produttore, Rod Mannara, il mio attuale arrangiatore e produttore, ha un talento straordinario ed è grazie a lui se “Dalla finestra di Lucio” e “Fidati dei tuoi sogni” sono state realizzate.
Roberta Usardi
Fotografia di Luca Bolognese
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