NINAÌ, L’EP “MUSICA IN TESTA” E IL NUOVO VIDEO “FEEL IT” – L’intervista
Il 26 marzo è uscito “Feel it” il nuovo video di Ninaì, compositrice, pianista e cantante, estratto dall’EP “Musica in testa” (Maninalto Records) che ha visto la luce lo scorso febbraio. “Feel it” è un brano che inizia piano, con tappeto di archi e un pianoforte ad accogliere la voce, per poi prendere un ritmo potente con l’entrata di un ipnotico synth. In occasione del nuovo video, abbiamo fatto qualche domanda all’artista.
“Feel it” è una canzone che, pur avendo titolo e ritornello in inglese, ha strofe in Italiano, come mai questa fusione, che è presente anche in “Cercami”?
Quando compongo un brano parto quasi sempre dalla musica, seduta al pianoforte, con un synth o creandomi un loop e, a seconda dell’emozione che mi ha stimolata a cercare delle armonie per fissarla in un brano, arrivano le parole. Cercando la melodia improvviso con la voce utilizzando il linguaggio jazz dello “scat” e molte volte utilizzo parole o frasi in inglese che magicamente diventano come un’isola in mezzo al mare: è come se partissi dal titolo di un film per poi scriverne la trama. Come autrice di testi, in questo momento della vita ho deciso di scrivere in italiano, la mia prima lingua, è stata una bella prova con me stessa abituata a cantare principalmente in inglese e portoghese. Mi sono trovata davanti ad uno specchio estremamente severo con tutto quello che poteva essere falsato da una comunicazione non diretta… Ti faccio un esempio, cantare la parola “love” pur quanto sappiamo tutti cosa vuol dire e cantare la parola “amore” per me e in Italia è completamente diverso, io per prima nel momento in cui sento la mia voce pronunciarla riattivo un bagaglio soggettivo di memorie interne collegate al suo significato, e così succede per chi ti sta ascoltando. Quindi ora ti chiederai perché comunque scegliere di mischiare i linguaggi..
perché credo che alcuni messaggi siano più incisivi e diretti in alcune lingue, e soprattutto nel ritornello di una canzone che spesso è il messaggio principale del testo e ha meno parole se suona meglio in un’altra lingua lo mantengo così. Non è una regola, infatti come hai scritto tu è presente in due di quattro brani dell’EP, anche se negli altri due ci sono qui e la parole in inglese e portoghese. Nessuna forzatura, porto me stessa, il mio mondo, il mio parlare di tutti i giorni, il mio bagaglio di esperienze musicali nel mio messaggio. Mi piace pensare che alla fine proprio grazie alla musica tante culture si possano incontrare in un unico linguaggio, un po’ come il sangue che scorre in me che è un mix di Italia Sud America e Oriente.
Il video abbinato a “Feel it” è un lyrics video, come mai questa scelta?
“Feel it” è un brano dove quando canto, è un po’ come se stessi parlando con una persona al tramonto sugli scogli davanti al mare.. Mi piace immaginarlo così… le parole del testo volevo che fossero semplici ma profonde nessun compromesso. Quando è uscito l’EP a febbraio, molte persone, diverse per background di ascolti, culture o generazioni… Mi hanno comunicato che “Feel it” era arrivata dritta al cuore, e li faceva viaggiare in tanti ricordi, lasciando una scia di forza grazie al tappeto sonoro orchestrale e alla schiettezza delle parole. È stata una grande emozione, quando ho ascoltato la prima registrazione in studio del brano completo ho avuto quasi paura di essere stata troppo personale e intima. Ho capito che questo brano, aveva bisogno che le parole danzassero sullo schermo a ritmo con la musica (come mi piace definire i lyrics video), ecco come nasce l’idea. Leggere le parole di un testo durante lo scorrere di un brano crea scambio diretto, la memoria visiva unita ai suoni è potente. In seguito grazie alla collaborazione con VideoAstolfoSullaLuna nella persona di Maurizio Pellegrini che ha curato il montaggio del video, è nata l’idea di sovrapporre immagini della natura : un lago, il vento tra le foglie, il tramonto nei suoi colori più caldi, la calma ma non staticità dell’acqua.
L’EP “Musica in testa” è uscito lo scorso febbraio per Maninalto Records, come sono nate le 4 canzoni?
L’EP si apre con “Senza di te”, scritto con le note della bossa nova che ho condiviso negli anni con tanti musicisti. In sintonia con la parte più magica dei canti popolari delle donne brasiliane e particolare attenzione agli elementi della natura, come il mare che porta via i dispiaceri. Vuole essere un inno alla Vita che vale più di qualunque sconfitta terrena. Inizialmente le parole erano in portoghese, poi l’ho riscritto in italiano rimanendo vicina al concetto base… Mi ricordo era una sera di luglio dello scorso anno molto calda… Il secondo brano è “Musica in testa” che da il nome all’EP ed è stato il primo singolo unito a un videoclip girato a Londra. È nato proprio due settimane prima di entrare in studio di registrazione, è partito dal riff di basso un pomeriggio al piano non riuscivo a staccarmene e pian piano ho aggiunto gli accordi e la cadenza reggae, un genere di cui sono innamorata e non mi stanco mai di ascoltare. Scritto con i colori e i rumori della città intorno, storie di occhi che si incontrano, stazioni dei treni, metropolitane, centri culturali di aggregazione. Scambi multikulti di persone che viaggiano con la musica sempre in testa. In particolar modo : donne che vivono con gli earphones accesi sulle loro emozioni. Il terzo brano “Cercami”, nasce un pomeriggio di novembre direttamente in studio di registrazione mentre con i musicisti cercavamo un suono di synth.. Il riff immediato, credo abbia attinto dai miei ripetuti ascolti di artisti black anni ’90… Fuori dalla finestra vedevo una bufera di neve e ho immaginato quanto fossi al sicuro in quella stanza, incominciando a ballare e a giocare con le rime delle parole improvvisando con i ragazzi.. È stato un momento di gioia e pura libertà … In realtà arrivavo da una settimana a livello personale molto difficile ecco perché mi sono resa conto che quando ti abbandoni completamente alla musica e la “cerchi e la fai entrare nella tua vita” puoi rimetterti in gioco più forte di prima.. Questo il messaggio del ritornello. Il quarto brano è “Feel it”, non era previsto e come anche “Cercami” hanno preso il posto ad altre due composizioni che spero presto di registrare. Tornata a casa, dopo le riprese di Londra, ho sentito l’urgenza di trasportare il feeling e il ritmo della città in musica. Le metropoli hanno il potere di rendere più forte i sentimenti, tutto scorre veloce e capisci di essere parte di questo battito cardiaco come enfatizzato nell’introduzione. Il testo è un urlo delicato di richiesta di sincerità nei rapporti che si possono creare tra due persone. Il desiderio di sentirsi nel profondo e nel rispetto dell’altro.
Come nasce Ninaì come cantautrice?
Ho iniziato da piccola con un training di pianoforte classico in conservatorio, grazie alla mia famiglia ho sempre ascoltato molta musica di diversi generi.. e da subito ho cominciato a cantare ed esibirmi live con svariate band e Dj passando dal R&B hip hop al pop per poi addentrarmi in mondi come il jazz la bossa nova e la musica africana. Sono sempre stata attratta da diverse culture, è stato un po’ come viaggiare nel mondo ma attraverso la comunicazione musicale. Ad un certo punto però mi sono resa conto che ogni volta che sceglievo un brano da interpretare, lo riarrangiavo sia nella parte armonica che nell’interpretazione della melodia, è da quel momento che ho capito che dovevo scrivere la mia musica. Sono uscita da tutti gli schemi e sedendomi al piano ho percepito che la mia vena compositiva era prettamente ‘pop’, ma con me avevo una valigia di linguaggi ed esperienze musicali fatte negli anni da cui poter attingere a mio gusto personale a seconda del feeling del brano. Per la voce è stato un percorso più lungo, quando canti sei completamente a nudo, la voce è l’unico strumento che abbiamo tutti e arriva dritto al cuore… lavorandoci impari a conoscerne i pregi ma soprattutto i difetti ed è da li che crei il tuo sound e la tua personalità. Cantare e scrivere i propri brani è un modo per scambiare emozioni con le persone e rimanere connessi.
Stai scrivendo altre canzoni?
Sì, in questo momento unico che stiamo tutti vivendo, sento la necessità di trasporre in musica emozioni e riflessioni. Sembra strano appena partorito un EP… fino a un mese fa ero in studio a preparare il Live di “Musica in testa” con la band, e inoltre stavamo generando anche nuovi arrangiamenti, ora sono tornata a casa piano e voce all’origine di come ho scritto i brani. Solo che come sempre accade, quando hai più tempo a disposizione, mentre suoni un brano ti arrivano idee nuove groove su cui ti soffermi e parole o sensazioni che vivi diventano nuovi stimoli.
Roberta Usardi
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