Martina Angelini e il suo “Black Jack. L’Aquila e il Serpente”
“La vita è un percorso pieno di insidie e prati verdi, la vera prova è superarli”
“Black Jack. L’Aquila e il Serpente” (Albatros Edizioni, Collana Nuove Voci, 2019, pp. 227, euro 14,90) è una storia travolgente divisa tra due epoche così lontane tra di loro, ma così vicine e collegate, da togliere le barriere del tempo che le separa. È di notevole gradimento la scelta dell’autrice della suddivisione dei capitoli in numeri romani quando si parla dell’epoca passata e della classica numerazione quando torniamo ai giorni nostri.
“Pensi sempre al passato… voi umani, sempre con le vostre identità e storie, come se vi servisse a non ripetere gli stessi errori”, ma forse il problema è proprio questo… la memoria che sovrasta gli uomini e le loro scelte. “Il prezzo è la Memoria! Dimenticare per Ricordare!”
La scelta del titolo, così come la copertina a opera di Cristina Ludovisi, rimandano alla vera essenza della storia. Jack, l’Uomo Nero, proviene dal Nulla, una strada di Mezzo tra il mondo degli dèi e quello dei mortali, non ricorda chi è, sa solo che si chiama Jack e che appare a Neil, gemello di Lily dell’età di 9 anni, tramite la carta da gioco del Fante Nero nei momenti in cui ha più paura, in cambio di respirare di nuovo l’aria autentica. Viene descritto sempre con la sigaretta in bocca, il cui fumo rimanda a ricordi lontani che vengono scatenati dagli odori.
“Non è tabacco! È l’essenza del Nulla. Chiunque inali il fumo, l’odore che sente è ciò che più gli piace e lo fa rilassare“.
Chi è veramente l’Uomo Nero? È cattivo come viene raccontato ai figli? Allo stesso tempo, in un altro tempo e in un altro luogo troviamo l’Aqualifer, un guerriero Romano che si trova nella Britannia del Nord in un villaggio Cereno. “La lotta è l’unica cosa che lo fa concentrare e rilassare allo stesso tempo perché si sente se stesso. Sente che è nato per questo”. Ma cos’è che accomuna le due epoche?
La scrittura di Martina Angelini, diplomata presso l’Istituto Angelo Frammartino a Monterotondo e con il Master di sceneggiatura con corsi di pensiero creativo e laterale presso la Scuola Internazionale di Comics, è così appassionante e travolgente che riesce a tenere il lettore “incollato” al libro fino l’ultima pagina. Perciò lasciatevi trasportare dall’avventura e alla “ri”scoperta di se stessi, il tutto sempre accompagnato dall’amore. “Il lavoro non è tutto, solo una famiglia può trasmetterti amore…è l’amore che distrugge e salva questo mondo ogni giorno.”
Sara Abbatiello