Benestare torna a distanza di un un anno con il nuovo singolo “Se hai paura” – L’intervista
Lo scorso 19 febbraio è uscito “Se hai paura” il nuovo singolo di Benestare per Le Siepi Dischi/Believe Digital, dopo l’esordio a ottobre 2019 con “TSO”. Poco più di un anno di pausa, che vede finalmente tornare alla musica questo artista nato negli anni ’90, ma che ha vissuto di riflesso gli anni ’80 e che li ha voluti tradurre in canzoni. Abbiamo voluto fare qualche domanda a Benestare per saperne di più e conoscerlo meglio.
“Se hai paura” è una canzone romantica e dolce, quando l’hai composta?
L’ho scritta pensando a qualcosa che potesse confortare una persona speciale e tirarla su di morale. A volte ci sembra che per sentirci protetti ci sia bisogno di erigerci dei muri attorno e tenere lontani tutti, in realtà è sufficiente stare in un abbraccio.
Come hai vissuto la pausa tra il tuo primo singolo “TSO” a “Se hai paura”?
Con tanta noia e frustrazione. Per uno come me, che trae ispirazione dalle relazioni umane e dal proprio vissuto quotidiano, la routine a cui ci ha costretto la pandemia è stata una vera e propria castrazione creativa. Credo però che malgrado la fine di questa situazione sia lontanissima, questo 2021 sia iniziato con uno spirito diverso e con una grande voglia di affermazione. Non è un caso che in questi primi mesi siano usciti ovunque moltissimi nuovi singoli e dischi.
Sulla copertina del singolo “Se hai paura” c’è un volto femminile che si copre con la mano, cosa rappresenta per te?
Il sentimento della paura ha da sempre questa dualità radicata nell’animo umano: da una parte ci repelle ma dall’altra non resistiamo dal curiosare. Perciò quello che facciamo quando guardiamo un film che ci terrorizza, è coprirci gli occhi con la mano ma sbirciare tra le dita.
Quando uscirà un video di “Se hai paura”? Come lo racconteresti? *
Il videoclip è un omaggio a un piccolo capolavoro di animazione in stop motion del 1951, “The story of Hansel and Gretel”, che narra appunto la celebre fiaba dei fratelli Grimm. È una storia di paura e di riscatto personale, un po’ come lo è la canzone. Inoltre ho un amore sconfinato per gli effetti speciali d’epoca realizzati a mano, prima dell’avvento della grafica computerizzata.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, farai uscire un altro singolo o stai lavorando a un disco?
Uscirà certamente un terzo singolo, poi valuterò se proseguire su questa strada o virare su un disco. Dipenderà anche un po’ dalla situazione contingente dei locali chiusi e dallo stato della musica dal vivo.
Come ti sei avvicinato alla musica e da dove viene il nome Benestare?
A casa mia c’è sempre stata tantissima musica, ho tre fratelli molto più grandi di me che quando ero bambino ascoltavano dischi a tutto volume, così io mi affacciavo spesso incuriosito. Benestare viene dall’espressione “dare il proprio benestare a qualcuno”, per me significa libertà.
Quali sono i tuoi ascolti preferiti degli anni ’80?
Non ho degli specifici artisti di riferimento dell’epoca, la mia ispirazione deriva in realtà dalle colonne sonore dei film d’avventura per ragazzi tipici degli anni 80, mandati in replica in tv per tutto il decennio successivo e che quindi rivedevo centinaia di volte da bambino.
Roberta Usardi
https://www.instagram.com/michiamobenestare/