Pink Floyd at Pompeii MCMLXXII: un documento musicale all’avanguardia senza eguali

Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII, l’innovativo film del 1972 diretto da Adrian Maben, torna in più di 200 sale sul territorio italiano dal 24 al 30 aprile distribuito da Nexo Digital.
Per distaccarsi dal format classico dei concerti, Adrian Maben propose ai Pink Floyd di girare, senza pubblico, il docufilm a Pompei sulla base di una suggestione avuta dopo una vacanza passata a Pompei con la figlia. I Pink Floyd accolsero entusiasticamente l’idea, ma pretesero che le riprese fossero girate esclusivamente dal vivo. Ciò comportò il trasferimento dell’attrezzatura audio da Londra al sito archeologico, creando così il contrasto tra antico e moderno che fu uno dei tratti distintivi dell’opera.
Versione migliore e più completa rispetto alle precedenti, completamente restaurata fotogramma per fotogramma in 4K partendo dalla bobina originale 35 mm recentemente ritrovata. La nuova versione restaurata presenta il primo montaggio completo di 90 minuti, combinando i 60 minuti della performance con i segmenti documentaristici agli Abbey Road Studios filmati poco dopo. Audio mixato ex novo in 5.1 e Dolby Atmos da Steven Wilson, la cui passione per i Pink Floyd ed esperienza nel remixare album rock storici si evince nella qualità del suo lavoro mirato a preservare l’autenticità dell’originale, aggiungendo una nuova ed entusiasmante esperienza sonora. Un’opera d’arte sotto ogni punto di vista.
Io credo nella musica dei Pink Floyd come esperienza trascendentale, come massima espressione di un percorso emotivo mirato al coinvolgimento spazio-temporale dell’ascoltatore. Musica come porta d’accesso verso il mondo che vorremmo, cassa armonica dei sensi, superamento dei limiti naturali per giungere all’assoluto, riscoprendo segrete e soprannaturali capacità sensoriali insite nell’animo. Brani come “Echoes” e “One of These Days” vi regaleranno una nuova definizione di musica con l’ausilio di immagini suggestive di questo luogo magico, creando un’esperienza emozionale senza eguali.
Un’ulteriore novità è rappresentata dal fatto che l’opera conterrà anche due brani mai pubblicati in precedenza: una rappresentazione alternativa di “Careful with That Axe, Eugene” e una versione inedita di “A Saucerful of Secrets“, entrambe sostanzialmente simili alle versioni già conosciute, ma integrate da inediti interventi della band in merito alle loro abilità nell’utilizzare strumenti elettronici. Piccole interviste che esplorano il lato umano dei creatori di una musica così all’avanguardia, per comprendere quanto tutto sia studiato ed elaborato per trasporre in musica idee, sentimenti e passioni del loro geniale estro. “Se dai in mano ad una persona una Les Paul non puoi aspettarti che suoni come Eric Clapton”, frase con la quale Roger Waters cerca di far capire come possa essere complicato creare musica con apparecchi elettronici e di quanto essi debbano essere considerati alla stregua di uno strumento musicale.
Se amate i Pink Floyd, sono sicuro che avrete già i biglietti, se non li conoscete ritengo che questo possa essere un bellissimo primo incontro con quella che ritengo essere una delle massime espressioni d’arte contemporanea. Ricordiamoci poi che hanno preteso ed ottenuto di suonare rigorosamente dal vivo, rifiutando categoricamente l’uso di playback. Vedrete e soprattutto ascolterete qualcosa di ineguagliabile al giorno d’oggi.
M.B.