“Una domanda di desiderio”: una riflessione sull’amore che resiste (o si consuma)

In scena al Teatro Instabile di Napoli, in unica data venerdì 7 marzo, “Una domanda di desiderio”.
Guardiamo dallo spioncino nella casa di una coppia, una coppia rodata con vent’anni di matrimonio alle spalle, che cerca i propri equilibri. Il rapporto tra Tommaso (Carlo Di Maio) ed Elena (Federica Aiello) non è proprio un meccanismo perfetto, ma ha resistito tra alti e bassi per decenni. La convivenza si regge su delicati giochi di potere, fatti di piccoli ricatti e silenziose concessioni, talmente abituali da non essere neanche recepiti come tali. Dove anche la scelta delle vacanze si trasforma in un braccio di ferro. Un legame lungo, in cui ci si permette tante cose, sicuri del fatto che tanto, non si potrà recidere. Un legame in cui si condivide tutto, ma in realtà forse no, molti sono i taciuti, soprattutto quelli che la moglie non svela.
Quando il vaso di Pandora si apre, ne scaturisce una catena di reciproche accuse e scabrose rivelazioni, dove pare che il coltello dalla parte del manico lo abbia lei, capace di conservare segreti, e che sa più di quanto lui immagini. Capace di tradire senza mai essere scoperta. Così una scintilla, una vaga domanda di desiderio, inviata per mail da un lontano compagno di scuola, ha innescato la deflagrazione. La domanda scava cunicoli di insicurezze tra i coniugi, che di desiderio ne vivono ormai poco. Si teme che il desiderio, come osserva Tommaso, non conosca confini. Dal tradimento pensato, al tradimento agito, potrebbe essere piccolo il passo.
Il testo di Manlio Santanelli richiama il binomio di amore e desiderio, che, come ci ricorda Jacques Lacan, percorrono strade diverse. Se l’amore riconosce e valorizza l’altro come individuo, il desiderio lo riduce a oggetto. L’amore è reciprocità, mentre il desiderio è anarchico, non si accende né si spegne a comando. Il desiderio nella sua essenza non è amore, ma invece dovremmo pensare che i due coniugi si amino? Che cosa sarebbe l’amore in questo caso, in una relazione fatta di piccoli sotterfugi e giochi di potere? In una coppia in cui il desiderio è ormai morto, e l’amore non si sa bene su cosa si fondi, che cosa rimane?
Una pièce intensa e provocatoria, che, abilmente tessuta tra ironia e tensione, ci mette di fronte alla complessità delle relazioni umane, ridiscutendo ancora i ruoli di coppia e le dinamiche delle relazioni nella loro profondità.
Brigida Orria
Una domanda di desiderio
di Manlio Santanelli
con Federica Aiello e Carlo Di Maio
regia di Roberto Giordano