Un’erotica e affascinante Scalera all’Off/Off Theatre
“Mettere la lingua nella bocca di una persona non è una sciocchezza”
È provocante e determinata Mariella nella sua petite robe noire mentre cerca di dare un nome ai sentimenti che l’hanno legata venti anni prima ad Aristide, uno sconosciuto incontrato solo per cinque ore e poi mai più visto. Lo chiama a rapporto – dopo tutti questi anni – per un confronto, con una mail piccante e provocatoria e lui, da perfetto maschio, abbocca. Senza immaginare minimamente cosa lo aspetta.
Da Autobiografia Erotica di Aristide Gambía – il romanzo di Domenico Starnone – Pier Giorgio Bellocchio e Vanessa Scalera – diretti da Andrea De Rosa – portano in scena questo incontro, questo confronto tra i due sessi, dove le ragioni dell’uno equivalgono al nulla per l’altro e viceversa. Dove le emozioni di una parte vengono sostituite dal desiderio sessuale dell’altra. Il linguaggio è crudo e sfrontato senza decenza e le parole sono spiattellate lì, senza il filtro della pudicizia.
Vanessa Scalera riesce con i suoi movimenti a trasmetterci tutta l’eccitazione di Mariella, intrisa di quella rabbia acida e stantia che – con il tempo – cresce sempre di più nell’animo di una donna piena di aspettative – presto e spesso – smorzate dal mero desiderio sessuale di chi ha di fronte. I movimenti della Scalera danno al corpo le linee e le curve dei suoi stati d’animo: le braccia sono prima leggere ed eleganti; ora poggiate rabbiose sul tavolo – dove sopportano il peso di una schiena ricurva di rabbia verso chi l’ha ferita e considerata solo una “pozzanghera” – poi è sola, in piedi, appartata in un angolo di dolore e – ancora – accattivante a gambe tese, larghe e scoperte. Ci arriva addosso ogni sua emotività non solo dal corpo ma anche dalla bocca e dagli occhi.
Aristide, dal suo canto, di quella notte ricorda poco e niente (beato lui!), ma ci penserà Mariella a fargli provare di nuovo l’ebrezza e a imprimerglielo nella mente, per sempre. Bellocchio riesce a darne una figura impacciata, secondaria rispetto alla spinta erotica e impulsiva e a tratti feroce della donna. Si delineano, sempre di più, incomprensioni che conosciamo bene e che mettono in rilievo quelle “enormi sottigliezze” che spesso intercorrono tra la sensibilità e l’innato istinto sessuale.
Applausi! All’Off/Off Theatre di Roma fino a domenica 27 maggio.
Marianna Zito