“L’uomo che non aveva un nome” di Davide Calì, illustrato da Lucia Carlini

“L’uomo che non aveva un nome” (Kite Edizioni, 2025, pp. 40, euro 18) è un racconto scritto da Davide Calì e illustrato da Lucia Carlini. Un “Into the wild” in miniatura. Un albo che narra di noi stessi, di identità e del loro rapporto con la società colorita e assordante in cui viviamo.
Un’isola, un uomo senza nome e tanta compagnia. Un piccolo e buffo uomo, isolato dal resto del mondo e dal suo baccano, vive tranquillo cullato dalla natura e circondato da amici come alberi, montagne e animali dei boschi. Senza nome perché nessuno lo ha mai chiamato, da sempre una persona che scorrazza nel silenzio fino a quando altri uomini sbarcano sulla sua isola.
Inizia così l’avventura dell’“ometto senza nome”, una interminabile traversata tra feste, conoscenze, chiacchierate, risate, impegni e un pochino di solitudine, ma niente amici. L’uomo senza nome scopre così un piccolo tesoro che da sempre si è portato in tasca: la felicità è reale solo se condivisa e l’importanza delle connessioni stabili ed autentiche. Non è la compagnia di una serata e le risate di un momento, ma bensì la costanza di chi c’è sempre anche in silenzio, capace di donare sollievo semplicemente con la propria presenza.
Lucia Carlini, grazie al suo tratto e all’utilizzo fresco degli acquerelli, è capace di trasmettere con leggerezza un messaggio profondo con tono giovane e giocoso, donando a ogni elemento una forte caratterizzazione, spronando il lettore a scrutare attentamente ogni pagina.
Annalisa Borgo








