“LE STRAORDINARIE BILOCAZIONI DI LILY BELLS” DI VALENTINA FERRI
“No, Lily Bells la noia non la conosceva certo.”
[…]
“Si, carina sono carina non c’è che dire. Una ragazzina.
Anzi, una monellaccia, a voler guardare .
Ah Lily Bells, ma chi lo direbbe a vederti così.
Certo, se trovassi il frustino…”
Strabiliante romanzo, e decisamente fuori dalle righe “LE STRAORDINARIE BILOCAZIONI DI LILY BELLS” di Valentina Ferri (L’Iguana, pp. 126, euro 14) di Valentina Ferri.
Lily Bells, la protagonista, a volermi adeguare, la paragonerei ad una aranciata, le cui bollicine corrisponderebbero alle stranezze che compie, assecondando le molteplici sfaccettature del suo bizzarro carattere. Quarantenne, poco con i piedi per terra (si pensi alle bilocazioni!), che ama le mise sadomaso, ma che ospita quotidianamente, a ogni pasto, bambini immaginari. Gattara di professione, amante dell’arte e assidua frequentatrice di musei. Lettrice incallita e viaggiatrice del Tempo .
Il suo motto è “Chi sosta non conquista!”.
Vive circondata da amici, immaginari e non, e tra quelli reali figurano i vicini, con similitudini “animalesche”:
Little Raphael, il nano circense, che si occupa della spazzatura del condominio;
Cloe Panthy la Pantera, per il suo viso e il movimento panteresco della sua andatura;
Madeleine Howk e suo fratello Jude, il falchetto;
Ellen Oinky che ha il posteriore simile a un maiale.
Tutti affezionati alle sue stranezze, che accorrono al primo cenno di bisogno di Lily!
Il linguaggi, è scorrevole, a tratti volutamente frivolo, che alterna la prima persona quando è Lily a raccontare e la terza quando invece sono i vicini. Un romanzo che si legge con l’ombra del sorriso sulle labbra, pronto a spuntare fuori quando è è proprio la protagonista a narrare. Ma tanta, vistosa e rumorosa leggerezza cosa potrebbe nascondere in realtà? La frivolezza, potrebbe celare la solitudine che una quarantenne, single nasconde per non arrendersi all’evidenza? È la ricerca del rumore, a voler placare l’assordante silenzio. Lily è in realtà sola e si è costruita un mondo parallelo in cui vivere. Per arrivare all’essenza del romanzo, bisognerebbe non guardarla dalla testa ai piedi, ma spingere lo sguardo nel profondo, farlo arrivare al cuore. Pagine che raccontano ma che racchiudono molto altro, se si hanno gli occhi attenti per guardare.
Marisa Padula