“La comunicazione manipolata. Rischi e inganni” di Anna Oliverio Ferraris
Sappiamo tutti quanto sia importante la capacità dell’uomo di comunicare non solo attraverso la parola. Infatti, a differenza degli altri esseri viventi, abbiamo la capacità di comunicare emozioni e sentimenti che, se non stiamo attenti, possono essere manipolati o travisati poiché “una cosa è la verità di un’opinione, fatto o tesi, un’altra è la dialettica con cui quell’opinione, fatto o tesi, viene presentata e illustrata”, ed è ciò di cui parla “L’arte di avere ragione”, il trattatello di Arthur Schopenhauer, in cui sono ampiamente illustrati gli stratagemmi dialettici con cui si riesce a “vincere” una discussione, allontanandosi dal contenuto principale della discussione stessa.
Partendo da questi presupposti, “La comunicazione manipolata. Rischi e inganni” (Armando Editore, 2024, pp. 90, euro 12), il piccolo saggio di Anna Oliverio Ferraris ci offre degli importanti spunti di riflessione su un argomento, le strategie retoriche – già ampiamente e sapientemente usate dai sofisti (che ci insegnano la saggia differenza tra convincere e manipolare) – per non cadere vittime di questo tipo di comunicazione, che il più delle volte è accompagnata anche da un animato linguaggio non verbale ed è anche quella di cui siamo quotidianamente “vittime”, soprattutto attraverso i media, strategie politiche (troviamo qui gli esempi di Berlusconi o Putin con le loro realsificazioni) o di marketing, storytelling che diventano strumenti spesso ingannevoli e promotori di fake news, che portano addirittura a farsi trasportare dalle emotività e a mettere da parte lo spirito critico.
Emotività che nelle menti plasmabili e più fragili possono generare effetti emulanti, attraverso pubblicità occulte che fanno “lavorare il cervello dello spettatore” in modo attivo e continuo e che fa capire quanto possiamo essere legati a un logo o a un’immagine che vediamo spesso piuttosto che al suo valore o “sapore” vero e proprio.
Siamo propensi ad ascoltare i consigli dei nostri beniamini calcistici o televisivi su determinati prodotti, e ancor di più, oggi le nostre sorti e soprattutto i nostri acquisti sono segnati da ciò che ci indicano i nostri influencer del cuore, che ci seducono per indurci a comprare il prodotto che sponsorizzano.
Il cervello dell’uomo è facilmente manipolabile e ognuno quindi dovrebbe essere più consapevole e rendersi meno vittima di queste strategie comunicative; e questo piccolo libro di Anna Oliverio Ferraris può essere spunto di molte riflessioni per non lasciarci manipolare e abbindolare dai media e da chi ci circonda.
Marianna Zito