”Il cuore bacato” di Roberta Calandra

“Vita nova risplende
di gocce spantàno
acuminate
dalla cura
del dettaglio
dalla leggerezza
del tocco
dalla sete
appagata
in soda
fiocco di neve…”
Vita nova, Il cuore bacato – R.Calandra
Roberta Calandra, dopo il successo di “Disargini” si cimenta ancora nel mondo della poesia con “Il cuore bacato” (Transeuropa Edizioni, 2025, pp. 65, euro 15).
Questa antologia nella sua natura epistemologica racchiude un cammino profondo e intimo fatto insieme di esperienze concrete e legami cosmici. Un filo conduce dal vuoto che,
“..necessario
per essere riempito
diventa indispensabile..”
alla consapevolezza che libera dal buio che “finisce” in un bisogno svelato di “liberazione”.
“Raccontami del buio che finisce
della carezza scompigliata che ritorna
a sussurrare il premio della resa…”
La raccolta è divisa in sezioni, contraddistinte da lettere A,B,C, seguite da un Epilogo; fasi, momenti, esperienze che costruiscono e rafforzano consapevolezza e conducono ad un luogo più luminoso, attraverso un rito antico il cuore bacato può essere giudicato per il suo vero sentire, in questi versi struggenti è liberato dai pesi che lo “bacano”.
“…Il cuore bacato
sfida
la piuma
e, grazie al buco,
raggiunge Osiride
nel suo cielo
senza averlo
nemmeno sperato
che anche
la speranza pesa”
Il cuore, protagonista dei sentimenti più puri, scevro della quotidiana amarezza sente tutto, come ci racconta Roberta Calandra, in questo percorso impervio. Un percorso tanto lineare quanto intricato ove si intersecano le trame fittissime di un cammino più universale, dove la lettura diventa un’esperienza nel multiverso. La poetica di Calandra ti risucchia in un vortice di impressioni. Ogni strofa rievoca immagini vivide e insinuanti di esperienze tangibili, del vissuto comune per poi spezzarsi, nella strofa successiva, in una curva a gomito verso un’altra dimensione più alta, di trame fittissime e collegamenti cosmici, ma comunque essenziale alla complessità dell’umano sentire.
Come un’immagine che guardata troppo a lungo ipnotizza, così la poesia di Calandra trasporta. Non si può passare di sfuggita attraverso queste stanze concatenate, si può solo abbandonarsi al viaggio e lasciarsi trascinare.
Federica Scardino