“Il 10 perfetto. Storia di una ginnasta”: la versione dei fatti di Nadia Comaneci al Fringe Milano Off

Durante l’ultima giornata del Fringe Milano Off a Milano siamo andati a vedere lo spettacolo “Il 10 perfetto. Storia di una ginnasta” presso la Fondazione La Nuova Musica in viale Premuda, a pochi passi da Piazza Cinque Giornate.
Lo spettacolo racconta la vita di Nadia Comaneci, che vinse, per la prima volta nella storia, nel 1976, le Olimpiadi di Montreal con il punteggio massimo mai realizzato, il 10 perfetto, appunto. Ma cosa si nasconde dietro quella vittoria? Chi è Nadia Comaneci? Ce ne dà una versione il potente testo di Federico Riccardo, interpretato molto intensamente da Claudia Bianchi con la regia di Cecilia Vecchio. Un monologo intriso di emozioni che parla di un paese, la Romania, con ridotte risorse alimentari e troppe bocche da sfamare, in contrasto con il decreto che ha vietato l’uso di contraccettivi, e quella di Nadia Comaneci, la più giovane ginnasta ad aver vinto le Olimpiadi. A vederla nelle immagini in televisione, quella ragazzina è felice e sembra che abbia realizzato un sogno. Ma era davvero quello il suo sogno da adolescente?
“Esistono tre versioni dei fatti: la mia, la tua, e la verità.”
Di certo, quel momento è stato importante per tutta la Romania, e ha cambiato totalmente la vita di Nadia, che è diventata un punto di riferimento, e non solo per lo sport mondiale, ma anche per la politica del suo Paese, guidato da Nicolae Ceaușescu. Il leader rumeno non mancò di convocarla più volte e di insignirla del titolo di “eroina del lavoro socialista”. Responsabilità troppo grandi forse, per una ragazzina che non sapeva neanche cosa fossero le Olimpiadi, e che a quattordici anni sognava ben altro. Ma, grazie allo sport, era comunque uscita dalla Romania e aveva scoperto che a Montreal era tutto diverso, c’era cibo in abbondanza e la possibilità di una vita libera. Pochi anni dopo riuscì a scappare dal suo paese e raggiunse, dopo diverse tappe, gli Stati Uniti come rifugiata politica. Una nuova vita la stava aspettando.
Tanti applausi per Claudia Bianchi, strepitosa nella sua interpretazione, e diretta egregiamente da Cecilia Vecchio, che ha saputo sfruttare al massimo lo spazio ristretto e i numerosi spunti del testo, rendendo la rappresentazione molto viva e coinvolgente. Complimenti a Federico Riccardo per aver plasmato con le sue parole la storia di Nadia Comaneci, sfruttando diversi punti di vista, e offrendo tanti spunti di riflessione sulla vita e sul talento che ciascuno ha dentro di sé e che lo rende unico.
Da vedere.
Roberta Usardi








