Fringe Milano Off: i volti e le storie di un’isola nelle “Ombre” di Giuseppe Innocente

Dal 2 al 12 ottobre Milano ospita il Fringe Milano Off International Festival 2025, inserito anche, per il quarto anno consecutivo, nelle attività di “Milano è viva”. Tante le compagnie, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, che si esibiscono in svariati luoghi della città. La rete del Fringe però è già presente dal 15 settembre grazie al Free Fringe, che ha offerto un palinsesto di eventi gratuiti, e che continua fino al 12 ottobre (qui il link per consultare l’intero programma).
Tra gli spettacoli in scena durante la prima settimana del Fringe Milano Off, con repliche ogni giorno, ma a orari diversi, da giovedì 2 ottobre a domenica 5 ottobre, abbiamo visto “Ombre”, un monologo scritto e interpretato dal bravo Giuseppe Innocente per la regia di Ivano Picciallo. Lo spazio che ha accolto lo spettacolo non poteva essere più azzeccato: il raffinato showroom di mobili Plinio il Giovane, in via Enrico Cernuschi, vicino a piazza Cinque Giornate. Questo perché “Ombre” non è solo teatro di narrazione, ma anche arte visiva e sonora, che è stata splendidamente esaltata dai colori e dal design del negozio. La scena è formata da un semplice tavolino, circondato da disegni appesi con scotch o mollette, e guardandola anche a distanza ravvicinata, dà proprio l’idea di un’isola. Ogni disegno appeso rappresenta una storia con il suo protagonista, e Giuseppe Innocente ne è il cantastorie oltre che l’autore. L’artista non ha un nome sul palco, ma di nomi ne fa tanti, quelli di amici e conoscenti, che ad Alicudi vivono o hanno vissuto semplicemente, isolati dal mondo. Storie spesso infelici, ma piene di vita, di emozioni, e nei disegni quelle emozioni si vedono tutte.
“Ombre” è quindi un insieme di visioni, suoni e ricordi che parlano di un’isola del Sud Italia, con il mare come orizzonte perenne; tutti conoscono tutti, e come ogni piccola realtà tutti ficcano il naso nelle faccende altrui, pertanto, l’idea di poter scappare o darsi la possibilità di un futuro diverso è puramente un sogno riservato a pochissimi.
“Il mare non ha bisogno di dimostrare a nessuno di essere mare.”
Invece gli uomini? Perché gli uomini sentono costantemente il bisogno di mostrarsi (e dimostrarsi) migliori di quello che sono? Perché inventano storie? Per tenersi compagnia, e tenere lontana la solitudine… soprattutto di notte, il momento più difficile. Un personaggio dopo l’altro, un foglio dopo l’altro, Giuseppe Innocente racconta le “ombre” con concitazione, coinvolgimento e compartecipazione emotiva, e mentre racconta disegna, rigorosamente con un carboncino, e in ogni raffigurazione emerge lampante un’espressività profonda, spesso dolente e malinconica, che colpisce il cuore. Dietro a quei disegni c’è tutto.
Un testo intenso, che esalta pienamente il connubio arte figurativa / arte teatrale.
Roberta Usardi









